Zelensky, presidente ucraino, esprime rabbia e frustrazione: scetticismo diffuso sulla possibilità di una vittoria nella guerra con la Russia.

Il presidente ucraino esprime preoccupazione per la normalizzazione della guerra

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo alla normalizzazione della guerra in Ucraina in un’intervista con il settimanale americano Time. Zelensky si è lamentato del fatto che sia stanco di dover convincere i suoi alleati che l’Ucraina può sconfiggere la Russia con il loro aiuto. Afferma che questo sforzo gli toglie tutta l’energia e la forza. Dopo 20 mesi dall’inizio dell’invasione russa, l’Ucraina si trova con un quinto del suo territorio occupato e un alto numero di vittime civili e militari.

La preoccupazione principale di Zelensky è che la mobilitazione internazionale a sostegno dell’Ucraina si sta indebolendo. Afferma che una parte del mondo si è abituata alla guerra in Ucraina e che questa stanchezza si sta diffondendo come un’onda, sia negli Stati Uniti che in Europa. Questa percezione è stata amplificata dal recente conflitto in Medio Oriente.

L’intervista di Time è stata realizzata dopo la visita di Zelensky a Washington, dove ha ricevuto una tiepida accoglienza dalla maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti, che gli ha negato la possibilità di parlare al Congresso. Fonti della presidenza ucraina hanno rivelato che Zelensky è arrabbiato per questa situazione, poiché si sente tradito dai suoi alleati e privato dei mezzi per vincere la guerra.

Nonostante tutto ciò, Zelensky mantiene la sua ferma convinzione nella vittoria finale, anche se ammette che le opzioni si stanno esaurendo. Secondo uno dei suoi stretti collaboratori, Zelensky rifiuta l’idea di negoziati di pace e considera una tregua temporanea come un tabù. Afferma che una tregua lascerebbe una ferita aperta per le generazioni future e ritarderebbe solo l’inevitabile esplosione. Zelensky sottolinea anche il pericolo che una vittoria russa in Ucraina potrebbe portare a una terza guerra mondiale, che potrebbe coinvolgere Israele, l’Asia e altre parti del mondo.