Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è responsabile della più comune forma di bronchiolite e polmonite nei bambini sotto i due anni, ma può colpire bambini di tutte le età, sebbene sia più comune tra i 2 e gli 8 mesi di vita.
Il Rsv è altamente diffuso e contagioso, causando epidemie annuali simili all’influenza. Si trasmette attraverso il contatto delle goccioline generate da starnuti o tosse infette, o tramite secrezioni nasali in contatto con occhi, bocca o naso. Il momento di maggiore contagiosità va da novembre ad aprile, con un picco tra gennaio, febbraio e marzo. L’incubazione dura circa quattro-sei giorni.
Secondo gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, la fase iniziale dell’infezione da Rsv nei neonati e nei bambini piccoli può sembrare un semplice raffreddore. Nei bambini sotto i 3 anni, l’infezione può colpire le vie aeree inferiori, causando tosse e respiro sibilante. In alcuni casi, l’infezione può progredire in una grave malattia respiratoria, la bronchiolite, che richiede l’ospedalizzazione per garantire la respirazione del bambino.
Secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss), il Rsv è la principale causa di infezioni respiratorie acute nelle vie respiratorie inferiori dei bambini in tutto il mondo. Il virus può provocare una serie di sintomi respiratori, tra cui raffreddore, otite, bronchite e polmonite. Colpisce praticamente tutti i bambini al di sotto dei due anni, con circa 64 milioni di infezioni e 160.000 morti all’anno, secondo l’Oms.
Le linee guida internazionali e nazionali raccomandano l’uso del farmaco Palivizumab per proteggere i bambini ad alto rischio, come quelli prematuri o affetti da malattie cardiache, polmonari o neuromuscolari. Il Palivizumab è un anticorpo monoclonale che viene somministrato durante la “stagione” del Rsv, per ridurre la gravità della malattia e abbreviare l’ospedalizzazione.
Per proteggere i bambini fragili, è importante che tutte le persone a contatto con loro si lavino sempre le mani con acqua calda e sapone. Inoltre, è essenziale tenerli lontani dal fumo e da luoghi affollati come i centri commerciali. Una valutazione attenta con il pediatra aiuta a decidere se inserire o meno un bambino fragile al nido durante l’epidemia.
Queste sono le informazioni fornite dagli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma sul virus respiratorio sinciziale.