Dopo i toccanti funerali nella basilica di Santa Giustina a Padova, Giulia Cecchettin, la giovane di 22 anni originaria di Vigonovo, è stata accompagnata nel suo paese d’origine, Saonara, per un funerale più intimo ma altrettanto significativo nella chiesa di San Martino. L’emozionante discorso di sua sorella, Elena Cecchettin, ha permesso ai presenti di scoprire la Giulia affettuosa e vivace che ha lasciato un’impronta indelebile nei cuori di chi l’ha conosciuta.
seguito da una folla di persone, ha raggiunto la chiesa di San Martino, dove un maxischermo è stato allestito per permettere a coloro che erano impossibilitati a entrare di seguire il commiato. Elena Cecchettin, visibilmente commossa, ha deciso di condividere con gli astanti i ricordi più preziosi di sua sorella.
come i giochi da bambine e la passione di Giulia per le scatole di latta, raccolte con cura solo per poi riempirle con altre scatole. “Giulia amava la semplicità delle piccole cose”, ha dichiarato Elena.
“Giulia era quella ragazza a cui era semplice fare regali, perché qualsiasi cosa vagamente buffa e carina la faceva andare in visibilio”, ha continuato Elena, la voce incrinata dal dolore. Giulia, descritta come una persona che non buttava mai via nulla, amava le passeggiate e passeggiare ascoltando la musica. La sua indeterminatezza si manifestava persino nella scelta del gelato o della pizza, decisioni spesso lasciate alla madre.
la migliore persona che avesse mai conosciuto. Amante della letteratura inglese e di Jane Austen, aveva sognato di visitare la brughiera. Giulia, oltre ai suoi interessi, aveva particolari eccentricità, come la paura irrazionale delle cimici, che una volta l’aveva persino costretta a dormire sul divano.
“Giulia si dimenticava sempre le chiavi, e una volta tentando di entrare dal cancello si è strappata il cappotto e la felpa”, ha condiviso Elena, piangendo. “Era la mia sorellina, ma anche la mia sorella maggiore e mi dava sempre ottimi consigli che spesso non mi piacevano perché non era quello che speravo di sentirmi dire. Ma era onesta e dava ottimi consigli”.
dai pelouche con nomi assurdi alle lunghe passeggiate al parco e alle serate ad ammirare le stelle su una cesta di corda. Il commiato si è concluso con la promessa commovente di Elena: “Prima o poi ci rivedremo, te lo prometto. Ma fino a quel momento continuerai a essere il mio angelo custode, perché in fin dei conti lo sei sempre stata”. Un addio struggente a una giovane vita interrotta troppo presto.