Il mondo dei viaggi si sa che è in continua evoluzione, basti pensare a come trascorrevamo le vacanze solo pochi decenni orsono per capire che quello che era ieri oggi non lo è più o, perlomeno, è cambiato molto.
Cos’è il bleisure
Un fenomeno che da dieci anni a questa parte sta avendo una crescita impetuosa è il bleisure, ovvero la possibilità di far combaciare il viaggio di lavoro con quello di piacere. Il termine, che è un ibrido tra business travel e leisure, viene anche tradotto come “bizzarria” e rappresenta un trend in notevole diffusione, soprattutto tra i cosiddetti millennial.
In sostanza, per fare un esempio pratico, si darebbe la possibilità ad un manager, concluso il suo business travel, di allungare il proprio soggiorno di un paio di giorni dandogli così l’opportunità di poter conoscere quella data destinazione la quale, visti gli impegni di lavoro, non potrebbe essere visitata a dovere. Una soluzione questa che sta assumendo numeri sempre più importanti, forti di statistiche che vedono il 90% dei lavoratoti favorevoli a prolungare il proprio soggiorno una volta terminati gli impegni lavorativi.
I vantaggi dei bleisure
Bleisure che ha anche dei vantaggi in termini meramente economici. Basti pensare solamente ai biglietti aerei, ma non solo, di ritorno i quali, se si dovesse ripartire un paio di giorni dopo la conclusione dei business trip, vedrebbero il manager in questione tornare a casa non come di consueto la domenica o il lunedì, ma a metà settimana quando i tickets, di norma, costano meno che nel weekend.
L’evoluzione del bleisure
Un trend quindi che riesce a combinare due tipologie di viaggi che sembravano quasi inconciliabili tra loro, ma che invece sono più vicini di quanto si pensi; senza poi considerare la versione più estrema del bleisure, ovvero il “nomade digitale” che vede il lavoratore, rigorosamente online, viaggiare per il mondo con il proprio pc.
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In apertura Roma, che rappresenta il coniugo per eccellenza tra viaggio d’affari e di piacere.