In viaggio a Rovigo. Fino al 10 settembre 2023, Rovigo diventa capitale del Violoncello; si è alzato il sipario di Rovigo Cello City 2023 che compie 10 anni!
Proposto dall’Associazione Musicale “Francesco Venezze” di Rovigo, una settimana di concerti e master class, momenti di condivisione del palcoscenico fra maestri e studenti, dedicato a Luca Simoncini. Un’occasione speciale di scoprire la città di Rovigo e il patrimonio storico artistico diffuso anche nei borghi vicini
Rovigo Cello City 23
Si è alzato il sipario del festival Rovigo Cello City 23, promosso dall’Associazione Musicale F. Venezze e giunto quest’anno alla sua decima edizione. Un’occasione speciale per scoprire la città di Rovigo e il patrimonio storico artistico diffuso anche nei borghi vicini grazie ad un evento di grande qualità artistica che è diventato negli anni uno dei tratti distintivi dell’offerta culturale di destinazione. Per questo rientra a gran titolo tra le azioni di promozione coordinate da Rovigo Convention & Visitors Bureau e Zico con il sostegno di Regione Veneto e Fondo Unico Nazionale del Ministero del Turismo. Fino al 10 settembre 2023 i concerti e gli eventi saranno tutti dedicati a Luca Simoncini, il grande maestro del violoncello prematuramente scomparso che, in più di 40 anni di carriera, ha fatto del Conservatorio di Rovigo un centro di eccellenza per lo studio del violoncello.
Il Festival
L’attuale direttore artistico del festival Rovigo Cello City, Gerardo Felisatti. anche quest’anno ha ideato un programma che prevede concerti con nomi prestigiosi tra cui Arthur Hornig, Enrico Dindo e Giovanni Sollima, grandi ospiti che terranno anche master class per gli studenti. Partecipano al Festival anche Leonora Armellini, Antonio Artese Trio, Stefano Bruno, Ensemble Vivaldi dei Solisti Veneti, I Solisti di Pavia, Lorenzo Feder, Luca Giovannini, Carlotta Maestrini, Riccardo Martinelli e Luigi Puxeddu.
E con loro saranno sempre presenti I Violoncelli di Rovigo Cello City, l’orchestra di violoncelli composta da studenti del Conservatorio ed allievi delle master class, che ogni anno hanno l’opportunità di salire sul palcoscenico insieme ai grandi maestri. Una prestigiosa occasione per i giovani che studiano questo strumento dal timbro così umano, che proprio Simoncini sapeva far cantare con il suo suono inconfondibile, romantico e vibrante.
Nel corso del Festival verrà anche presentato il libro Cent’anni di musica, scritto da Nicoletta Confalone per il centenario dell’Associazione Musicale F. Venezze, con uno spettacolo ideato e interpretato dall’autrice, insieme ai Violoncelli di Rovigo Cello City.
Le prenotazioni saranno possibili fino ad un’ora prima di ogni spettacolo:
www.associazionevenezze.it – prenotazioni@rovigocellocity.it, oppure chiamando tutti i giorni (esclusa la domenica) h 10- 12 / 15-16 al numero 0425/21405.
Il Festival offre l’occasione speciale di conoscere la città di Rovigo scoprendo al suono del violoncello le suggestive “Terre fra Adige e Po”.
Scoprire Rovigo e le Terre fra Adige e Po a settembre, tra musica e arte contemporanea
Per chi non si rassegna di ritornare repentinamente al ritmo frenetico del lavoro, ecco due occasioni imperdibili per trascorrere un weekend o qualche giorno in più di vacanza scoprendo Rovigo e i suoi dintorni suggestivi.
Gli appuntamenti
Dal 3 al 10 settembre il Festival Rovigo Cello City, giunto alla sua decima edizione, ospita nomi prestigiosi del panorama musicale internazionale dedicato al violoncello.
Dall’11 al 17 settembre Rovigo con RO-Regeneration si trasforma in un museo di arte contemporanea diffusa per tutta la città tra land art, design, fotografia e performance di arte di strada.
Le “Terre fra Adige e Po” sono il luogo ideale dove accogliere tutti coloro che amano cittadine tranquille e borghi ricchi di ville, palazzi, musei molto legati alla storia antichissima o più recente di queste zone, le sole citate dalla mitologia greca.
Per capirlo basta immergersi nel video immersivo che apre il percorso al Museo dei Grandi Fiumi che ha sede nel suggestivo Chiostro degli Olivetani del XIII secolo adiacente alla Chiesa di San Bortolo, piccolo gioiello barocco.
La città
Una passeggiata nel centro storico consente di scoprire le due Torri e di salire sulla Torre Donà, una delle torri medievali più alte del Veneto, antiche testimonianze delle origini medievali (video Rovigo città murata, Rovigo nel ‘600), le piazze, i portici e i palazzi Roverella e Roncale che ospitano mostre d’arte di grande richiamo. In questo periodo da visitare la mostra a Palazzo Roncale dedicata Virgilio Milani, il più importante scultore di Rovigo del ‘900.
Attraversando Piazza Garibaldi dove si trovano il Palazzo Pretorio, oggi sede della Camera di Commercio di Venezia-Rovigo e il Teatro Sociale, annoverato tra i teatri di tradizione italiani e simbolo della fascinazione per il melodramma che gli abitanti nutrono da oltre 200 anni, si giunge in Piazza XX Settembre, al cospetto del Tempio della Beata Vergine del Soccorso detta La Rotonda.
Apparentemente semplice all’esterno, sia pur nella sua originale pianta ottagonale, è capace di sbalordire all’interno, alla vista delle pareti completamente ricoperte di grandi teleri della migliore arte veneta del 600 a ricordare non solo le storie di Maria, ma anche la storia civile al tempo della Serenissima.
Consigli di viaggio
Chi ha qualche giorno in più a disposizione può proseguire il viaggio in queste terre procedendo verso ovest e scoprendo Fratta Polesine e la palladiana Villa Badoer, patrimonio Unesco, ma anche gli altri siti (Villa Molin Avezzù, Casa Museo Matteotti, Museo Manegium, Mulino Pizzon) di questo borgo tra i più belli d’Italia.
Imperdibili anche Lendinara con il Museo del Risorgimento, la Basilica della Madonna del Pilastrello, Palazzo Malmignati, il giardino di Ca’ Dolfin e Badia Polesine con l’Abbazia della Vangadizza, antico eremo dell’anno 1000, e il Teatro Balzan detto “La piccola Fenice” e già dal nome si può intuire come l’interno possa rivelare una magnificenza impensabile dall’esterno.
Chi non vuole rinunciare a nulla e vuole spingersi anche verso est, ecco Adria, antico porto etrusco, testimoniato da uno dei due musei archeologici nazionali più importanti dell’area.
Anche i viaggiatori più maturi resteranno senza parole di fronte alla vetrina dei vetri antichi valorizzati dal gioco di luci colorate che comprende esemplari unici, presenti qui e a… New York.
Se il meteo sarà favorevole, osate spingervi all’estremità delle “Terre fra Adige-Po” approfittando di un’escursione in barca nel Delta del Po o a piedi nel Giardino Botanico di Porto Caleri.
Non basterà il tempo per visitare tutti questi luoghi, ma resterà il desiderio di tornare da queste parti, noi vi aspettiamo!