Il 2 aprile 2005 rappresenta una data che rimarrà impressa nella memoria collettiva: la scomparsa di Giovanni Paolo II, un pontefice che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della Chiesa e del mondo. A vent’anni di distanza, l’ANSA riporta alla luce i momenti cruciali di quella notte drammatica, quando la notizia della sua morte si diffuse come un’onda di tristezza tra i fedeli.
La notte della scomparsa
L’evento che avrebbe scosso il mondo si annunciò alle 21:52, quando un flash dell’agenzia annunciò: “Il Papa è morto”. Questo messaggio, che segnava la chiusura di un’era, giunse mentre migliaia di persone si erano radunate in piazza San Pietro, in attesa di notizie sullo stato di salute del Santo Padre. L’atmosfera era carica di tensione, con i fedeli che speravano in un miracolo, mentre le luci dell’appartamento papale si accendevano, creando un clima di speranza e preghiera.
La reazione dei fedeli
Poco prima, alle 19:27, l’accensione delle finestre dell’appartamento papale aveva scatenato un’ondata di applausi e grida di incoraggiamento da parte dei presenti in piazza. Quella luce, simbolo di vita e presenza, si trasformò rapidamente in un segnale di lutto. Le campane di San Pietro iniziarono a suonare a rintocco un’ora dopo la morte del Papa, segnando un momento di profonda commozione collettiva. La piazza, già affollata, divenne il fulcro di una preghiera comune, unita nel dolore e nella gratitudine per un leader spirituale che aveva toccato le vite di milioni di persone.
Le ultime parole di Giovanni Paolo II
Nella serata precedente alla sua morte, Giovanni Paolo II tentò di comunicare con i giovani che vegliavano sotto le sue finestre. Con parole cariche di affetto e riconoscenza, disse: “Vi ho cercato, adesso voi siete venuti da me e per questo vi ringrazio”. Queste frasi, pronunciate con fatica e intervallate da momenti di silenzio, furono ricostruite dal portavoce Navarro, che descrisse il contesto in cui il Papa si era espresso. La sua voce, sebbene indebolita, portava con sé un messaggio di amore e connessione, un ultimo saluto ai suoi giovani seguaci.
Il dolore e l’incredulità
Mentre la notizia si diffondeva, via della Conciliazione si riempiva di persone in cerca di conferme. Angoscia e incredulità si mescolavano tra coloro che non avevano ancora appreso della morte del Papa. Molti si fermavano davanti ai televisori allestiti lungo la strada, cercando di cogliere ogni dettaglio su Karol Wojtyła. La piazza, già affollata, continuava a riempirsi di fedeli, uniti nel dolore e nella commemorazione di un uomo che aveva dedicato la sua vita al servizio degli altri.
La scomparsa di Giovanni Paolo II ha segnato un capitolo fondamentale nella storia della Chiesa cattolica e del mondo intero. A vent’anni dalla sua morte, il ricordo di quel 2 aprile continua a vivere nei cuori di chi ha avuto la fortuna di seguire il suo cammino.