Ascolti tv: la prima serata di ieri premia un vincitore
“Vaccini: Aiom rivela che il 20% dei malati di cancro non ne parla con l’oncologo, al via una nuova campagna di sensibilizzazione”
Sanremo Giovani 2021: Ecco i 8 finalisti selezionati da Amadeus

“Vaccini: Aiom rivela che il 20% dei malati di cancro non ne parla con l’oncologo, al via una nuova campagna di sensibilizzazione”

Il 20% dei pazienti oncologici italiani non discute mai di vaccinazioni con il proprio medico e si sente poco informato su questo argomento. Il 56% non è consapevole dei rischi di non essere immunizzato. L’80% non sa che una corretta vaccinazione può migliorare i risultati delle terapie antitumorali. Solo uno su dieci sa che la vaccinazione contro l’Herpes zoster è fortemente raccomandata.

Questi sono i risultati di un’indagine condotta su oltre 500 pazienti dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), nell’ambito della nuova campagna informativa “La vaccinazione nel paziente oncologico”, promossa dalla società scientifica con il contributo di Gsk. L’iniziativa sarà presentata oggi a Roma in occasione del XXV Congresso nazionale Aiom.

L’importanza dei vaccini per i pazienti oncologici

“Siamo impegnati nel fornire informazioni certificate per supportare i malati di cancro e sensibilizzare sia la popolazione che i clinici sull’importanza dei vaccini”, afferma Saverio Cinieri, presidente Aiom. “Grazie alle nuove terapie e alla diagnosi precoce, le prospettive di guarigione dai tumori sono migliori rispetto al passato. Tuttavia, le cure possono avere effetti collaterali e proteggere la salute e il benessere dei pazienti durante e dopo i trattamenti è fondamentale. In questo contesto, alcune vaccinazioni sono fortemente raccomandate per i malati e per coloro che sono a stretto contatto con loro. Le immunizzazioni consigliate includono il vaccino antinfluenzale, l’anti-pneumococcico, l’anti-Covid e l’anti-Herpes zoster”.

L’importanza della vaccinazione contro l’Herpes zoster

L’Herpes zoster, noto anche come Fuoco di Sant’Antonio, è un’infezione che si manifesta con un’eruzione cutanea pruriginosa. È causata dal virus Varicella zoster e si stima che oltre il 99% degli adulti over 40 anni sia entrato in contatto con questo agente patogeno. Le persone con un sistema immunitario compromesso, come i pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, hanno un rischio maggiore di sviluppare l’Herpes zoster. Questa infezione può causare lesioni cutanee più estese, una durata più lunga dell’infezione e un rischio aumentato di infezioni batteriche. Può anche coinvolgere altri organi, con possibili complicanze fatali.

L’importanza dell’immunizzazione

“È fondamentale immunizzarsi contro l’Herpes zoster”, afferma Angioletta Lasagna, oncologa al Policlinico San Matteo di Pavia. “Ora è disponibile un vaccino ricombinante adiuvato che può essere utilizzato anche dai pazienti oncologici immunocompromessi. L’efficacia del vaccino è del 97% per le persone di cinquant’anni e oltre e del 91% per le persone ultra 70enni. Il vaccino viene somministrato in due dosi a distanza di due mesi”.

Il progetto sui vaccini promosso da Aiom prevede la diffusione di un booklet informativo per caregiver e pazienti nei centri di oncologia medica in tutta Italia. È stato realizzato uno spot pubblicitario e avviata una campagna sui social media di Aiom. Inoltre, verrà organizzato un tutorial per i giornalisti.

“È evidente dall’indagine quanto sia importante informare e sensibilizzare sull’uso dei vaccini in oncologia”, continua Cinieri. “Aiom è da sempre molto attenta a questo tema, che riteniamo sottovalutato e che invece richiede maggiore attenzione da parte di tutti. Un anno fa, abbiamo redatto le raccomandazioni sull’uso del vaccino contro l’Herpes zoster. Siamo anche la prima società al mondo a sviluppare linee guida sulla vaccinazione dei pazienti oncologici, che saranno presto disponibili per tutti gli specialisti”.

Le malattie prevenibili con i vaccini rappresentano un grave problema per i pazienti oncologici. Oltre ai rischi per la salute derivanti da infezioni e complicanze, patologie come l’influenza, la meningite, la polmonite e l’Herpes zoster possono ritardare i trattamenti oncologici attivi. Pertanto, è fondamentale che gli oncologi conoscano e offrano ai loro pazienti la possibilità di vaccinarsi. Le diverse immunizzazioni devono essere somministrate nel momento più opportuno, tenendo conto anche delle terapie in corso. Ad esempio, recenti studi hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-Covid anche durante i trattamenti oncologici. Pertanto, si invita i pazienti oncologici a vaccinarsi, poiché il virus Sars-CoV-2 può ancora rappresentare un grave pericolo.