L’uragano Oscar ha colpito duramente la parte orientale di Cuba, provocando un bilancio tragico di sei vittime e danni ingenti alla popolazione e alle infrastrutture. In un contesto di forte crisi, il presidente Miguel Díaz-Canel ha confermato la gravità della situazione, evidenziando le difficoltà nel garantire aiuti e ripristino dei servizi essenziali. Circa dieci milioni di cubani sono stati privati di energia elettrica per giorni, aggravando le già difficili condizioni di vita sull’isola.
Le province orientali di Cuba, in particolare Guantánamo, sono state tra le più colpite dall’uragano Oscar. Le forti piogge e i venti impetuosi hanno causato allagamenti estesi, isolando le comunità locali e rendendo difficile l’accesso dei soccorritori. Il presidente ha riferito che le operazioni di soccorso sono state ostacolate dalla gravità della situazione, con molte strade impraticabili. In diverse aree sono stati riportati danneggiamenti a strutture pubbliche e private, con oltre mille abitazioni colpite.
La situazione è particolarmente critica per gli abitanti di Guantánamo, dove le piogge torrenziali hanno portato a frane e smottamenti, aggravando l’isolamento delle zone rurali. Le autorità locali stanno facendo tutto il possibile per garantire assistenza ai residenti, ma le risorse sono limitate e le infrastrutture gravemente danneggiate.
Dopo il passaggio dell’uragano, una buona parte della popolazione cubana è rimasta senza energia elettrica per giorni, con il presidente che ha confermato che solo un terzo delle utenze ha potuto riavere energia. La situazione a L’Avana è migliorata, con circa il 90% delle utenze reintegrate, ma le province orientali continuano a soffrire per mancanza di corrente.
Le squadre di elettricisti e operai sono impegnati nel ripristino della rete elettrica, ma la vastità dei danni richiede tempo e risorse considerevoli. Le autorità nazionali stanno coordinando gli sforzi di ripristino, ma l’assenza di energia elettrica ha reso estremamente difficile le operazioni di soccorso e di distribuzione degli aiuti.
In risposta alla crisi, il governo cubano ha avviato un piano di emergenza per far fronte al disastro e per assistere le persone colpite. Il presidente Díaz-Canel ha annunciato che la supervisione dell’emergenza della catastrofe ha richiesto la sua presenza sull’isola, rinunciando così alla partecipazione al summit dei Brics a Kazan, in Russia.
Le immagini di solidarietà e unità tra la popolazione cubana si stanno diffondendo nei social media, con persone pronte a riunirsi per fornire aiuto ai vicini in difficoltà. Anche organizzazioni internazionali si stanno mobilitando per valutare la situazione e offrire supporto, mentre la comunità locale ha attivato raccolte fondi e iniziative per portare aiuti nelle zone più colpite.
Nonostante la devastazione, il popolo cubano sta dimostrando una resilienza straordinaria di fronte alle avversità, unendo le forze in un momento difficile.