La nuova web serie “Lo stesso fuoco” si propone di illuminare i rischi legati all’herpes zoster, comunemente noto come ‘Fuoco di Sant’Antonio‘. Questo progetto, composto da otto episodi, racconta in modo incisivo e realistico le storie di diverse persone che convivono con questa patologia spesso trascurata. Con un approccio che amalgama emozione e informazione, la serie cerca di aumentare la consapevolezza su una malattia che può avere ripercussioni significative sulla vita quotidiana e sulla salute delle persone, soprattutto nei soggetti vulnerabili.
L’herpes zoster è frutto della riattivazione del virus della varicella-zoster, che circa il 90% delle persone contrae almeno una volta nella vita. La malattia si presenta tipicamente con un’eruzione cutanea e forte dolore, ma le sue conseguenze possono essere gravi e prolungate, specialmente per chi ha un sistema immunitario compromesso. A fronte di una diffusa popolarità del termine ‘Fuoco di Sant’Antonio‘, è interessante notare che, secondo un’indagine di Ipsos, il 74% degli intervistati conosce il nome, ma solo il 9% riesce a fornirne un’adeguata descrizione. Questo divario informativo ha spinto GSK a sviluppare una campagna di sensibilizzazione, utilizzando un linguaggio accessibile e un formato attraente per coinvolgere un pubblico ampio.
Il progetto “Lo stesso fuoco” non si limita a descrivere i sintomi, ma approfondisce anche le esperienze di chi vive con questa condizione. Il risultato è una narrazione empatica che si propone di educare senza incutere paura. La serie offre uno sguardo sulle dinamiche quotidiane dei protagonisti, evidenziando come la patologia possa influenzare non solo il benessere fisico, ma anche le relazioni personali e professionali.
Sotto la direzione di Elena Rotari, “Lo stesso fuoco” è un’opera che integra la narrazione di storie personali con la realtà clinica dell’herpes zoster. La regista sottolinea l’importanza di presentare la malattia in modo chiaro, evitando eccessi drammatici. In questo contesto, il racconto si snoda attorno alla storia d’amore tra Sofia e Andrea, una coppia di colleghi, e il nonno Mario, che gestisce la sua condizione di paziente diabetico in parallelo. Attraverso il vissuto di questi personaggi, il pubblico ha accesso a una comprensione più profonda delle sfide legate all’herpes zoster.
La serie è stata costruita con il supporto di professionisti sanitari, creando un ponte tra il mondo medico e quello narrativo. Ogni episodio presenta un mix di relazioni umane e situazioni cliniche, invitando gli spettatori a riflettere sull’impatto di questa condizione sulla vita di chi la vive. Non si tratta solo di un racconto sulle malattie, ma di un’esplorazione del legame tra patologia e vita quotidiana.
Il cast di “Lo stesso fuoco” include nomi noti del panorama artistico italiano, tra cui Gloria Anselmi nel ruolo di Sofia e Alberto Onofrietti come co-protagonista Andrea. La loro esperienza sul set ha arricchito la rappresentazione dei personaggi, portando in auge l’importanza di comprendere appieno il significato di vivere con un dolore. Gloria Anselmi, riflettendo sulla sua interpretazione, ha rivelato che il lavoro di immedesimazione è cruciale per trasmettere l’impatto emotivo della malattia.
Anche Alberto Onofrietti ha espresso la propria soddisfazione per il progetto, affermando che anche un lieve incremento nella consapevolezza riguardo a questa malattia giustificherebbe l’impegno profuso. La serie rappresenta non solo un’opportunità di intrattenimento, ma anche un’importante occasione per stimolare discussioni e migliorare la conoscenza collettiva dell’herpes zoster.
“Lo stesso fuoco” si propone come un potente strumento di informazione e riflessione. L’obiettivo è favorire una maggiore conoscenza dell’herpes zoster senza creare panico, esortando chi avverte sintomi a contattare il proprio medico. Al di là del racconto personale dei protagonisti, la vera missione è promuovere la salute e il benessere attraverso la consapevolezza.
GSK ha evidenziato come la serie rappresenti un passo significativo verso la demistificazione di questa malattia, esplorando il suo impatto nei rapporti interpersonali e incoraggiando un dialogo aperto. In un’epoca in cui le malattie diventano parte integrante delle nostre vite, una narrazione come quella di “Lo stesso fuoco” può rivelarsi cruciale per informare, educare e coinvolgere.