Il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York ha annunciato un evento di grande rilevanza: per la prima volta, sarà dedicato esclusivamente a stilisti di colore. La mostra, intitolata Superfine: Tailoring Black Style, si svolgerà dal 10 maggio al 26 ottobre e rappresenta un’importante tappa nella storia della moda e dell’inclusione, evidenziando il contributo degli stilisti afroamericani nel mondo della moda. Inoltre, sarà la prima mostra dal 2003 ad essere interamente focalizzata su abbigliamento maschile.
Co-curata insieme a Monica Miller, esperta di studi africani del Barnard College, la mostra rappresenta l’impegno del Met nel correggere le disuguaglianze storiche in tema di diversità e inclusione. Andrew Bolton, curatore principale del Costume Institute, ha spiegato che questa esposizione si propone di raccontare storie fino ad oggi trascurate, consentendo al pubblico di esplorare come la moda affondi le sue radici in questioni di identità culturale e di empowerment.
Il tema centrale della rassegna è il Black Dandy, concetto che affonda le sue radici nel fenomeno del “peacocking”, dove l’abbigliamento vistoso non è solo un modo di esprimere la propria individualità, ma diventa anche un atto di resilienza e orgoglio. Questo approccio non solo celebra i contributi della comunità nera, ma invita anche a riflettere su come la moda possa servire come mezzo di espressione e di lotta contro le oppressioni storiche.
Tra i sostenitori principali della mostra ci sono volti noti come Pharrell Williams, descritto dal direttore del Met, Max Hollein, come “un uomo del Rinascimento“, e il campione di Formula Uno Lewis Hamilton, che co-presiederanno il Gala dell’8 maggio, manifestazione che anticiperà l’apertura della mostra. Insieme a loro, Anna Wintour, figura iconica della moda, accoglierà celebrity e VIP in cima alla famosa scalinata del museo.
Tra i nomi illustri attesi ci sono Colman Domingo, A$AP Rocky, partner degli eventi di moda più prestigiosi, e LeBron James, che funge da chairman onorario. Tuttavia, Sean Combs, noto imprenditore e rapper, non sarà presente all’evento a causa di questioni legali in corso che lo vedono coinvolto in un processo per reati sessuali.
L’intento di Andrew Bolton è chiaro: utilizzare la collezione per raccontare una storia di resistenza e innovazione. La mostra esamina come il termine “dandy”, originariamente coniato da Beau Brummell nell’Inghilterra del XIX secolo, possa essere reinterpretato in chiave contemporanea attraverso la lente della razza. Un esempio emblematico è rappresentato da una livrea di velluto del 1840, indossata da uno schiavo del Maryland, che manifesta come gli abiti possano fungere da simbolo di lusso e al contempo di oppressione.
La mostra offre dodici temi, tra cui “proprietà“, “caricatura” e “cosmopolitanismo“. Questi argomenti saranno illustrati attraverso una selezione di capi storici e creazioni degli stilisti contemporanei, tra cui figure di spicco come Grace Wales Bonner, Olivier Rousteing, Lisi Herrebrugh e Rushemy Botter. In aggiunta, il compianto Virgil Abloh, che ha rivestito un ruolo di enorme importanza nella moda contemporanea, sarà presente tramite i suoi design che hanno segnato un’epoca.
L’iniziativa del Met è accompagnata da un significato profondo, come evidenziato dal titolo della mostra, tratto da un memoir di un ex schiavo africano. La storia racconta di un uomo che, dopo aver acquistato la sua libertà, desiderava indossare un “abito confezionato con stoffa sopraffina“, simbolo di un sogno di libertà e affermazione di sé. Grazie a questa mostra, il pubblico avrà l’opportunità di riflettere sul passato, comprendere il presente e immaginare un futuro più inclusivo nel mondo della moda.
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