Un nuovo podcast per la salute mentale: “Non è niente” debutta su Radio Bella & Monella

“Non è niente” è un podcast lanciato per la Giornata Mondiale della Salute Mentale, che offre una piattaforma ai giovani per condividere esperienze di disagio psichico e combattere stigma e pregiudizi.
Un nuovo podcast per la salute mentale: "Non è niente" debutta su Radio Bella & Monella - Tendenzediviaggio.com

La salute mentale è un tema sempre più centrale nel dibattito pubblico e sociale. In un’epoca in cui la sensibilizzazione è fondamentale per combattere pregiudizi e stigma, nasce “Non è niente“, un podcast che si propone di offrire voce e spazio a chi ha vissuto in prima persona il disagio psichico. Il progetto è stato lanciato il 10 ottobre, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Salute Mentale, ed è realizzato dal Centro di Salute Mentale di Valdobbiadene, Montebelluna e Castelfranco Veneto. Il podcast si rivolge a un pubblico vasto, puntando a costruire un dialogo necessario sulla malattia mentale.

Un’iniziativa collaborativa per la salute mentale

Non è niente” è stato ideato e prodotto da un collettivo di giovani pazienti, medici ed educatori, sotto la direzione di Elena Bizzotto, esperta podcaster con una lunga esperienza nel settore della salute mentale. Questo progetto rappresenta un’innovativa attività riabilitativa che coinvolge dieci ragazzi, tutti tra i 20 e i 30 anni, che hanno scelto di raccontare le loro esperienze nel campo del disagio psichico. La narrazione si articola in 15 puntate, dove gli stessi protagonisti, utilizzando le loro voci, affrontano temi complessi come il pregiudizio, la paura e le implicazioni emotive derivanti dalla malattia.

L’obiettivo principale del podcast è procurare una piattaforma in cui i giovani possano esprimere le loro inquietudini senza alcuna intermediazione. “Abbiamo voluto abbattere i tabù e dare il diritto di parola a chi vive direttamente queste esperienze“, ha dichiarato Bizzotto, sottolineando come il podcast riduca le barriere tradizionali nell’approccio alla salute mentale. Questa iniziativa ha generato un clima di apertura e creatività, dove anche i partecipanti inizialmente riluttanti si sono sentiti incoraggiati a esprimere le proprie emozioni e storie.

Il valore della narrazione nella salute mentale

Un aspetto chiave di “Non è niente” è la capacità di narrazione dei partecipanti. Il progetto consente ai giovani adulti di rielaborare le loro esperienze di malattia mentale, offrendo una narrazione personale che supera le differenti fasi del trattamento terapeutico standard. Gloria Benvenuti, educatrice presso l’Ulss 2, ha evidenziato come il lavoro di gruppo con Sandro Ghini ed Elena Bizzotto abbia avuto un ruolo cruciale nel risignificare i vissuti di malattia, trasformandoli in un racconto ricco di significato.

Questa attività riabilitativa non solo aiuta gli individui a superare le loro paure, ma fornisce anche al pubblico esterno un’occasione speciale per entrare in contatto con storie autentiche e reali. L’assenza di un filtro convenzionale consente di mostrare la vulnerabilità e la forza dei protagonisti, spingendo a un dialogo più ampio e sincero su questi topic. Raccogliendo testimonianze ed emozioni, “Non è niente” si propone di sensibilizzare e informare, utilizzando un linguaggio che risulta accessibile e coinvolgente, anche per un pubblico che normalmente non si interessa di salute mentale.

Un supporto oltre il podcast

Le prime due puntate di “Non è niente” sono disponibili su tutte le principali piattaforme online, come Spotify e Amazon Music, e il progetto proseguirà per un totale di 14 settimane, fino all’inizio di gennaio 2025. Ogni episodio arricchisce la narrazione esponendo le esperienze personali di ciascun partecipante, ma anche fornendo un contesto medico sociologico grazie al supporto degli esperti.

Il dott. Francesco Benazzi, direzione generale dell’Ulss 2, e la dott.ssa Carola Tozzini, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale, hanno riconosciuto l’importanza della serie come un’integrazione significativa ai percorsi terapeutici esistenti. Durante un’intervista andata in onda su Radio Bella & Monella, il professore Giuseppe Salce, esperto in psichiatria, ha sottolineato quanto sia utile il podcast anche per la crescita personale dei ragazzi.

L’iniziativa ha creato uno spazio di connessione tra le esperienze individuali dei partecipanti e una platea più ampia, permettendo loro di raccontare storie senza filtri. Questo approccio autentico si rivela fondamentale per allontanare stigmi e pregiudizi legati alla salute mentale, spargendo un messaggio di speranza e consapevolezza tra le generazioni più giovani e il pubblico in generale.

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