La comunità di San Vito, frazione di Santarcangelo di Romagna, ha assistito commossa all’ultimo saluto a Luca Perazzini, alpinista di 42 anni tragicamente scomparso a causa di assideramento sul Gran Sasso. Insieme all’amico Cristian Gualdi, di 48 anni, Perazzini ha lasciato un vuoto profondo, non solo tra i familiari ma anche tra chi ha condiviso con lui passioni e avventure. La celebrazione del funerale ha rappresentato un momento di grande partecipazione emotiva, con tanti presenti che hanno voluto rendere omaggio a una figura tanto ammirata.
La cerimonia funebre nella chiesa dei Santi Vito e Modesto
La chiesa dei Santi Vito e Modesto ha aperto le sue porte a una folla di persone, amici e colleghi che si sono radunati nel sagrato per seguire la celebrazione. L’atmosfera era carica di emozioni, segno di un affetto sincero e di una comunità unita nel dolore. Assieme ai sindaci di Santarcangelo e Rimini, era presente anche un consigliere comunale proveniente da L’Aquila, a testimoniare come la vicenda di Luca abbia toccato profondamente diverse realtà. Durante l’omelia, don Giuseppe Bilancioni ha ricordato non solo la passione di Luca per la montagna, ma anche la sua vitalità e la capacità di creare legami con chi lo circondava.
Le parole toccanti di un alpinista
Un momento particolarmente toccante è stato quando un’amica di famiglia ha condiviso una lettera scritta da Luca, dedicata alla montagna e alla passione che aveva per le escursioni. In essa, l’alpinista raccontava una sua avventura sul Corno Grande, evocando ricordi di bellezza e sfida. La lettera si concludeva con un messaggio di forte impatto: “Si cade quando non si è se stessi: fai sempre quello che ami, la fatica più grande è quella di privarsi di questo.” Queste parole hanno risuonato nel cuore di tutti i presenti, sottolineando l’importanza di seguire le proprie passioni e di vivere la vita pienamente.
Un tributo alla memoria di Luca Perazzini
Al termine della cerimonia, il feretro di Luca è stato salutato da un lungo applauso mentre palloncini bianchi venivano lasciati volare in cielo, simbolo di libertà e di amore. Un gesto significativo che ha unito tutti in un ultimo saluto, un atto di affetto per un uomo che ha saputo ispirare tanti con la sua dedizione alla montagna e alla vita. La celebrazione non ha solo ricordato la perdita, ma ha celebrato anche la vita di Luca, un alpinista che vivrà nei ricordi di chi ha avuto l’onore di conoscerlo.
L’evento ha messo in evidenza il forte legame che unisce San Vito, evidenziando come le tragedie possano unire le comunità e alimentare la memoria collettiva. La figura di Luca Perazzini rimarrà impressa nel cuore di tutti, come un emblema di passione, amicizia e avventura.