Nelle ultime ore, la discussione sul Superbonus 110 continua a tenere banco, con la possibilità di una proroga, il SAL, e nuovi sviluppi legati agli emendamenti alla manovra. La situazione, tuttavia, si fa sempre più complessa, poiché il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) conferma l’intenzione di non concedere ulteriori prolungamenti, lasciando aperte alcune alternative.
La questione attuale sembra focalizzarsi su un emendamento legato alle infrastrutture alla legge di Bilancio, portato avanti da Forza Italia. Dario Damiani, capogruppo in commissione Bilancio, mostra un atteggiamento possibilista, sottolineando l’importanza di chiudere gli stati di avanzamento dei cantieri in modo non oneroso. Tuttavia, il MEF conferma la sua posizione di evitare ulteriori proroghe per non appesantire i conti del 2024.
L’ipotesi che si sta valutando si concentra sui condomini e propone uno Stato di Avanzamento Lavori (SAL) che includa tutti gli interventi residui effettuati nel 2023. La complicazione principale risiede nella natura dell’agevolazione fiscale del Superbonus, che si applica solo ai SAL che certificano lavori effettuati, rappresentando almeno il 30% dell’intervento complessivo. Questo solleva la preoccupazione che molte opere già concluse possano rimanere escluse, con potenziali impatti economici per chi ha commissionato e sta eseguendo gli interventi.
La situazione potrebbe risolversi con un “sal” riepilogativo al 31 dicembre, che includa tutti gli importi esclusi dal conteggio, indipendentemente dalla percentuale sul totale dell’investimento. Questo potrebbe offrire un sollievo per cittadini e imprese, rispettando al contempo il divieto di proroghe per il 2024 dichiarato dal MEF. In questo modo, si aprono nuove prospettive e si cerca una soluzione che sia equa e sostenibile.
L’emendamento proposto sembra fissare la possibilità di presentare la documentazione entro i primi dieci giorni di gennaio 2024 per salvaguardare l’agevolazione sui lavori conclusi entro la fine dell’anno. Tuttavia, una proroga ulteriore è considerata onerosa, e l’obiettivo è completare in modo ordinato alcuni lavori senza gravare ulteriormente sulle finanze pubbliche. La data ultima per il SAL potrebbe estendersi fino al 12 gennaio 2024, consentendo di recuperare al 110% (o al 90%) tutte le spese effettuate nel 2023.
In conclusione, la partita è ancora aperta, ma il tempo stringe. La situazione richiede una soluzione equilibrata e tempestiva, considerando le implicazioni finanziarie e l’importanza dell’agevolazione per cittadini e imprese.
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