Ultima fase di collaudi per la Bentley Batur Convertible: un capolavoro di potenza e artigianato

La Bentley Batur Convertible rappresenta l’ultima frontiera del lusso automobilistico, combinando un design esclusivo a prestazioni fuori dal comune. Creata dalla divisione su misura Mulliner, questa vettura si distingue per la sua potenza e l’innovazione, con un motore W12 destinato a lasciare un segno indelebile nella storia del marchio. La produzione, limitata a soli 16 esemplari, rende questa vettura un vero e proprio gioiello da collezione, specialmente considerando che il propulsore W12 non sarà più prodotto in futuro.

La potenza del W12: prestazioni senza precedenti

La Bentley Batur Convertible si avvale di una versione potenziata del noto motore W12, capace di erogare ben 750 CV. Questo rappresenta il picco massimo di potenza per questo tipo di motore, un dettaglio che rende la Batur un modello senza eguali nel panorama automobilistico attuale. Il motore W12 è rinomato per la sua incredibile fluidità e reattività, di cui i conducenti possono godere in ogni fase di accelerazione. Ogni esemplare della Batur Convertible promette un’esperienza di guida che combina potenza, eleganza e comfort, tutti elementi fondamentali per il marchio Bentley.

La scelta di limitare la produzione a soli 16 esemplari aggiunge un ulteriore strato di esclusività all’auto. Collezionisti e appassionati di automobili di lusso guardano con grande attenzione a questa vettura, non solo per le sue caratteristiche tecniche, ma anche per la sua capacità di incarnare l’artigianato tradizionale che ha reso Bentley sinonimo di lusso nel mondo.

I test di durata e qualità: un rigido programma di validazione

La fase finale dei collaudi per la Batur Convertible prevede un programma di test rigoroso ed esauriente, mirato a controllare ogni aspetto del veicolo. Sono previsti un totale di 120 test, ognuno dei quali esaminerà la qualità della finitura, l’affidabilità dell’hardware e la funzionalità del software associato al nuovo motore W12. Le vetture coinvolte in questa fase sono la Batur Convertible Car Zero e la Batur Convertible Engineering Car, e sono state programmate per affrontare più di 58 settimane di prove intensive.

Il programma di test ha visto il suo avvio con un viaggio di 3.000 chilometri attraverso cinque paesi europei, che ha permesso di simulare le reali condizioni di guida. Partendo dalla Germania, i veicoli hanno attraversato l’Italia, la Francia e la Spagna, in un test di prestazioni che include una varietà di scenari, dalle autostrade alle strade di montagna e le vie cittadine. Non è mancata una breve sosta a Monaco, dove sono state effettuate alcune sessioni fotografiche. Quest’analisi scrupolosa consentirà di valutare le prestazioni del veicolo in situazioni di traffico diverse e in condizioni atmosferiche variabili, aggiungendo una dimensione pratica a test generalmente riservati ai laboratori controllati.

Impatto sull’affidabilità e sulla sicurezza

Paul Williams, Chief Technical Officer di Mulliner, ha sottolineato l’importanza di questi collaudi. “Lo scopo di una prova di validazione ingegneristica su strada pubblica è quello di testare le prestazioni, la sicurezza e l’affidabilità di un veicolo in condizioni reali,” ha affermato Williams. In tal modo, il team di ingegneri è in grado di valutare il funzionamento della Batur in un contesto reale, cosa che si rivela fondamentale per garantire che ogni esemplare soddisfi gli standard elevati del marchio.

Questi test non solo accertano le prestazioni dell’auto, ma anche la sua capacità di affrontare sfide e imprevisti che possono verificarsi nella guida quotidiana. Questa attenzione al dettaglio è ciò che storicamente ha contraddistinto Bentley, contribuendo alla sua reputazione di produttore di veicoli di lusso altamente affidabili. La Bentley Batur Convertible, con la sua combinazione di innovazione e tradizione, rappresenta l’apice di questo impegno, promettendo un’eccellenza che si riflette in ogni singolo aspetto del design e della realizzazione di questo modello esclusivo.

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