Il turismo storico-archeologico del Sud: Napoli al primo posto
Il turismo storico-archeologico nel Sud Italia è fortemente concentrato nella regione della Campania, in particolare nella provincia di Napoli. Questa zona attrae circa il 67% di tutti i visitatori dei siti museali e monumentali del Meridione, con oltre 3,5 milioni di visitatori. Napoli si posiziona al secondo posto, dopo Roma, con un numero di visitatori superiore persino a Firenze, che conta 2,5 milioni di visitatori. Questi dati emergono dalla ricerca “Il valore aggiunto del brand Unesco sui territori”, condotta da S.R.M. Studi e Ricerche per il Mezzogiorno Centro Studi, affiliato al Gruppo Intesa Sanpaolo. La ricerca è stata presentata durante la XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, nel corso della conferenza “I Comuni archeologici Unesco per un turismo culturale esperienziale e sostenibile”, organizzata in collaborazione con Anci Associazione Nazionale Comuni Italiani, per celebrare il 25° anniversario del Sito Unesco di Paestum.
L’importanza del turismo culturale sostenibile
Durante la conferenza, è stato sottolineato l’importante ruolo che la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico può svolgere nello sviluppo di nuovi modelli di valore, autenticità e integrità per i luoghi che meritano di essere inseriti nella lista dell’Unesco. Mounir Bouchenaki, già vice direttore generale per la Cultura dell’Unesco e presidente onorario della Bmta, ha portato il messaggio dell’Unesco, affermando che il percorso per ottenere il riconoscimento Unesco è cambiato nel corso degli anni. Oggi, oltre al valore universale dei luoghi, si dà importanza alla partecipazione delle comunità locali e alla loro volontà di fruire dei luoghi stessi, attraverso un processo che richiede tempo e raccolta di dati e testimonianze.
Discrepanza tra spesa turistica e offerta di siti Unesco
Nonostante il Sud Italia ospiti il 27% dei siti archeologici Unesco, solo il 17% della spesa turistica degli stranieri in Italia, pari a 7,4 miliardi su un totale di 44,3 miliardi, ricade nella regione del Mezzogiorno. Questo dato evidenzia una discrepanza tra la quantità di siti offerti e la spesa turistica generata. Salvio Capasso, Responsabile del Servizio Imprese e Territorio di S.R.M., ha sottolineato questa difficoltà del Mezzogiorno nel attrarre una spesa turistica adeguata alla numerosità e all’importanza dei suoi siti.
This website uses cookies.