Negli ultimi anni, il tumore gastrico ha assunto una rilevanza significativa nel panorama oncologico italiano. Con oltre 15.000 nuovi casi registrati annualmente, si tratta di una neoplasia che, sebbene ancora sottovalutata, presenta nuove prospettive di trattamento. Recenti ricerche evidenziano come un miglioramento nelle terapie abbia salvato oltre 42.000 vite dal 2007 al 2019. Tuttavia, è fondamentale aumentare la consapevolezza riguardo alla diagnosi precoce, dato che solo un paziente su cinque riceve una diagnosi tempestiva. Con queste premesse, l’Associazione Odv “Vivere senza stomaco si può” ha lanciato una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale.
Il progetto di sensibilizzazione per il tumore gastrico
Oggi, a Roma, è stato presentato un ambizioso progetto realizzato in collaborazione con Astellas, mirato a sensibilizzare pazienti, clinici e istituzioni. Tra le iniziative, spicca la presenza del conduttore televisivo Massimiliano Ossini quale testimonial della campagna, che comprende uno spot su YouTube e affissioni nei poli di maggiore affluenza, come le stazioni della metropolitana di Milano e Roma. La campagna, visibile anche sui social media, mira a raggiungere un ampio pubblico per stimolare una maggiore consapevolezza sulla malattia e promuovere percorsi di cura effettivi.
Uno degli strumenti chiave della campagna è il booklet “Mangiare bene per vivere meglio”, distribuito a pazienti e caregiver. Questa guida è concepita per supportare i pazienti nel recuperare il piacere del cibo dopo l’intervento chirurgico, fornendo indicazioni utili redatte da esperti nutrizionisti. Inoltre, il portale www.viveresenzastomaco.org offrirà una sezione dedicata alle storie di pazienti e medici, evidenziando la varietà di esperienze nella lotta contro il tumore gastrico. Secondo Claudia Santangelo, presidente dell’associazione, l’obiettivo è chiarire che, sebbene questa malattia possa rappresentare una sfida significativa, esistono strategie e supporti per affrontarla.
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La necessità di diagnosi precoce e di un approccio standardizzato
Il tumore gastrico è noto per la sua insidiosità, rendendo fondamentale la diagnosi precoce. Tuttavia, solo una frazione limitata dei casi viene individuata in fase iniziale. Questo è un aspetto cruciale che la campagna intende affrontare, sottolineando la necessità di una maggiore organizzazione nelle pratiche diagnostiche a livello nazionale. Gli sforzi si concentreranno non solo sulla sensibilizzazione, ma anche sulla reputazione dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali , affinché ogni paziente possa ricevere le cure adeguate, indipendentemente dalla propria localizzazione geografica.
Recenti studi evidenziano lacune significative nei protocolli di screening e gestione per i portatori di mutazioni genetiche che aumentano il rischio di tumore gastrico. L’analisi di Antonio Russo, professore di Oncologia Medica, mette in evidenza quanto sia fondamentale una gestione attenta e continuativa. Attualmente, solo il 45% dei centri oncologici esegue regolarmente test genetici sui pazienti sotto i 50 anni, e solo un terzo di essi si occupa dei portatori sani. La standardizzazione delle procedure è necessaria affinché i pazienti ricevano un’assistenza omogenea su tutto il territorio.
Innovazioni e prospettive future nella cura del tumore gastrico
La ricerca sul tumore gastrico sta avanzando a passi rapidi, con scoperte importanti che potrebbero migliorare significativamente le prospettive per chi è colpito da questa malattia. Il coinvolgimento di specialisti in campi quali la genetica e l’oncologia è imprescindibile per sviluppare strategie di screening e intervento più efficaci. È stato dimostrato che le analisi genetiche rappresentano un’opportunità unica per identificare pazienti ad alto rischio, permettendo di implementare misure preventive e più mirate.
Secondo Bernardo Bonanni, direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica, il test genetico rimane uno strumento fondamentale non solo per il locale ma anche per l’intero approccio terapeutico. La complessità biologica del tumore gastrico richiede un’interpretazione accurata da parte di centri specializzati. Allo stesso modo, Giovanni Corso, chirurgo e ricercatore, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare per offrire un trattamento integrato e completo ai pazienti.
La strada da percorrere per migliorare l’assistenza ai pazienti con tumore gastrico è ancora lunga, ma iniziative come quella di “Vivere senza stomaco si può” fanno ben sperare per un futuro in cui la diagnosi e il trattamento possano diventare più efficaci e accessibili.