Rapina armata ad ardea
Ardea, 29 marzo 2025 – La comunità locale è stata scossa da una serata di tensione quando tre giovani, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, hanno effettuato una rapina armata nel negozio Acqua e Sapone lungo via Laurentina. I malviventi, con il volto coperto da passamontagna e armati di pistole, sono riusciti a fuggire con un bottino di circa 220 euro. Tuttavia, non avevano previsto la prontezza di un carabiniere libero dal servizio, presente nel negozio durante l’assalto.
Intervento tempestivo
Il militare, appartenente al Nucleo Scorte del Comando Provinciale di Roma, ha immediatamente contattato la centrale operativa dei Carabinieri di Anzio, consentendo un intervento rapido. Grazie a questa segnalazione, i Carabinieri sono riusciti a intercettare i tre rapinatori a bordo di un’Opel Corsa, a meno di un chilometro dal luogo del crimine.
Scoperte durante le indagini
Durante la perquisizione del veicolo, gli agenti hanno trovato non solo la somma di denaro rubata, ma anche un passamontagna e una pistola scacciacani. Le indagini, però, non si sono fermate qui. Analizzando i filmati di sorveglianza, i Carabinieri hanno notato la presenza di un’altra pistola e hanno intensificato le ricerche. A pochi passi dal punto in cui i giovani erano stati fermati, è stata rinvenuta una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, insieme a un altro passamontagna.
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Perquisizioni e arsenale scoperto
Le indagini hanno portato a perquisizioni domiciliari presso le abitazioni dei tre arrestati, dove i Carabinieri hanno scoperto un vero e proprio arsenale: circa un chilo e mezzo di marijuana, cento grammi di cocaina, 6400 euro in contante e 33 munizioni calibro 7,65 detenute illegalmente.
Situazione attuale
Attualmente, gli arrestati sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Velletri. La somma rubata è stata riconsegnata al titolare del negozio, mentre gli inquirenti stanno verificando se i tre siano coinvolti in altre rapine recenti nella zona di Ardea. È fondamentale sottolineare che, in base allo stato delle indagini preliminari, gli indagati devono considerarsi innocenti fino a una eventuale sentenza definitiva.