Trattativa ostaggi Israele-Hamas: il nome e cognome del nodo cruciale

Il negoziato sugli ostaggi di Hamas: la strada verso un accordo è ancora incerta

Il gabinetto di guerra di Israele si è riunito la scorsa notte per discutere del negoziato in corso per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas. Una delle principali incognite è Yahia Sinwar, il capo di Hamas nella Striscia di Gaza, che sembra avere un ruolo decisivo nelle trattative. Sinwar ha interrotto i contatti con i mediatori del Qatar per diversi giorni dopo che l’esercito israeliano ha fatto irruzione nell’ospedale Shifa a Gaza la settimana scorsa, ma sembra che abbia ripreso i contatti. Gli israeliani temono che Sinwar, considerato meno razionale degli Hezbollah libanesi, possa ostacolare un accordo e continuare a mantenere una posizione negoziale dura, ignorando le sofferenze della popolazione di Gaza.

Alcuni sostengono che Israele dovrebbe cercare ogni opportunità di accordo per liberare il maggior numero possibile di ostaggi, considerando il rischio che la guerra si intensifichi e Sinwar chiuda ogni negoziato. Altri, come il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e il capo di Stato maggiore Herzl Halevi, ritengono invece che mantenere la pressione militare su Hamas possa aumentare le possibilità di un accordo.

Secondo il Wall Street Journal, Israele non è disposto a liberare detenuti palestinesi in cambio degli ostaggi. L’accordo in discussione prevede pause nei combattimenti di 4-5 giorni in cambio della liberazione iniziale di circa 50 ostaggi, con la possibilità di ulteriori rilasci in seguito. Si sta anche discutendo sull’invio di aiuti umanitari, con Hamas che avrebbe chiesto 500 camion al giorno, ma per motivi logistici sarebbe possibile inviarne solo 200 al giorno. Inoltre, ci sono ancora questioni irrisolte riguardo alle ispezioni dei camion, ai valichi di ingresso e alle garanzie che gli aiuti vadano ai civili e non ad Hamas.

L’ambasciatore israeliano a Washington, Michael Herzog, si mostra cautamente ottimista riguardo a un possibile accordo nei prossimi giorni. “Spero” che si possa raggiungere un accordo, ha dichiarato ad ABC News, aggiungendo che Israele è pronto a una pausa nei combattimenti in cambio del rilascio di un significativo numero di ostaggi.

Attualmente, sono circa 240 le persone prese in ostaggio da Hamas il 7 ottobre, tra cui bambini, anziani e lavoratori stranieri. Quattro donne ostaggio sono state rilasciate, ma purtroppo i soldati israeliani hanno trovato solo il corpo di altre due donne. Uno dei problemi principali è che Hamas non conosce la posizione di tutti gli ostaggi, rendendo ancora più difficile la trattativa.

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