Auspici per maggiori investimenti in ricerca e formazione per evitare ulteriori tasse e costi
Il presidente di Alis, Guido Grimaldi, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla necessità di maggiori investimenti in ricerca, sviluppo e formazione per evitare l’aggiunta di ulteriori tasse e costi per cittadini e imprese. In particolare, Grimaldi ha criticato il sistema di tassazione ETS applicato al solo trasporto marittimo, che entrerà in vigore a partire da gennaio 2024. Secondo Grimaldi, questa scelta rappresenta un esempio di decisioni opinabili e discutibili che potrebbero danneggiare l’Europa stessa.
Rischio di compromettere gli sforzi degli armatori e l’efficacia delle Autostrade del Mare
Grimaldi ha sottolineato che l’ETS rischia di compromettere e vanificare gli sforzi e i risultati raggiunti finora dagli armatori, in particolare attraverso le virtuose Autostrade del Mare. Queste ultime sono state fortemente incentivare dall’Europa negli ultimi anni con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e sottrarre i camion dalle strade. Grimaldi ha evidenziato che nel solo 2022 il traffico di merci Ro-Ro nei porti italiani è stato di circa 121 milioni di tonnellate, confermando il ruolo leader dell’Italia per le Autostrade del Mare e i collegamenti con le isole. L’ipertassazione prevista potrebbe invece causare un rischio di back shift modale, con un ritorno di milioni di camion sulle autostrade italiane e un aumento dell’inquinamento e dell’incidentalità.
Critiche alla tassa europea sul trasporto marittimo
Grimaldi ha criticato l’ETS come una tassa europea che colpirà solo il trasporto marittimo con una percentuale minima del 7,5% sulle emissioni globali. Questo sistema, secondo Grimaldi, non permetterà di raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione verso cui tutti sono orientati. Inoltre, Grimaldi ha evidenziato che l’ETS creerà una distorsione della concorrenza modale, in quanto non sarà applicato a tutte le modalità di trasporto ma solo al settore marittimo. Grimaldi ha concluso sottolineando che l’ETS rappresenta una nuova ipertassazione che graverà sugli armatori, che a loro volta dovranno farla ricadere sui cittadini italiani e sulle imprese che utilizzano le vie del mare.