Tre pedoni sono morti in tre giorni a Roma, aggiungendosi alla lunga lista delle vittime della strada nella Capitale. Le tragedie si sono verificate in diverse zone della città, senza distinzione tra centro e periferia.
Questa mattina, un giovane universitario di 21 anni, Gabriele Sangineto, è stato investito e ucciso mentre attraversava sulle strisce in via Flaminia, a Labaro, nella periferia nord di Roma. Il ragazzo è stato colpito da un taxi e poi da un furgone, ed è stato trasportato all’ospedale Sant’Andrea, dove è morto poco dopo.
Martedì scorso, una turista di Brugherio è stata investita da un suv mentre attraversava sulle strisce a via del Teatro Marcello, vicino al Campidoglio. La donna è morta all’ospedale San Giovanni, mentre il marito è rimasto ferito. Sempre martedì, a Portonaccio, un uomo di 78 anni è stato investito da un furgone mentre portava al guinzaglio il suo cane.
L’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, ha commentato le tragedie, esprimendo sconcerto e dolore per le vittime. Sono state prese in considerazione soluzioni più stringenti per garantire la sicurezza stradale, come l’installazione di autovelox mobili e la creazione di isole salva-pedoni.
Secondo uno studio della Lumsa, a Roma si verificano tre incidenti stradali ogni ora, con circa cento morti all’anno. Il Lazio è stata la regione italiana con il più alto aumento di morti rispetto al 2019, trainata dalle province di Roma e Latina.
La serie di incidenti mortali di questi giorni coincide con l’anniversario della morte di Francesco Valdiserri, un giovane investito da un’auto mentre camminava su un marciapiede. La sicurezza stradale a Roma è diventata un tema di grande importanza, con numerose vittime ogni anno.
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