Torino capitale dell’innovazione: il Festival dell’Ai e della Realtà Virtuale apre le porte al futuro

Torino si conferma come centro nevralgico dell’innovazione digitale, ospitando la Terza Edizione del Festival dedicato all’Intelligenza Artificiale e alla Realtà Virtuale. L’evento, realizzato dall’ANGI , ha avuto luogo nella suggestiva cornice del Museo Nazionale del Cinema. Questa manifestazione ha riunito i principali protagonisti del settore tecnologico, nonché rappresentanti delle istituzioni, dando vita a un’importante discussione sulle nuove sfide in campo big-tech.

Il museo come laboratorio di innovazione

Il Museo Nazionale del Cinema, un’istituzione che racconta la storia del cinema, si spinge oltre il suo ruolo tradizionale. Enzo Ghigo, presidente del museo, ha parlato della volontà di attualizzare l’istituzione attraverso l’integrazione di nuove tecnologie. “Il museo non solo conserva il passato, ma si impegna a offrire spazi dedicati alle innovazioni digitali.” L’installazione di visori per la realtà aumentata e di esperienze di gaming rappresenta un passo importante verso la connessione tra cinema e videogame. Ghigo ha sottolineato come questa evoluzione aiuti a esplorare il rapporto tra fruizione dell’immagine e tecnologie emergenti.

Questo approccio lungimirante fa del Museo del Cinema un punto di riferimento non solo per gli amanti dell’arte cinematografica ma anche per chi desidera comprendere le potenzialità della tecnologia. Il museo diventa così un luogo di incontro dinamico, in cui la cultura è in continua evoluzione, pronta ad abbracciare la digitalizzazione e le sue sfide.

La tecnologia come strumento di democrazia

Il Festival ha visto l’intervento di personalità di spicco come Anna Rossomando, Vice Presidente del Senato, che ha evidenziato l’importanza della tecnologia come strumento di democrazia e condivisione. Rossomando ha avvertito che la tecnologia non è mai neutra; ognuno deve porsi interrogativi cruciali sull’utilizzo delle risorse digitali. “Viviamo un momento di grande trasformazione, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche filosofico per quanto riguarda la condizione umana.”

Il dialogo attivo durante il Festival ha permesso di affrontare le implicazioni morali e sociali della digitalizzazione in atto. È fondamentale, secondo la Rossomando, che l’uso della tecnologia avvenga con consapevolezza, considerando le responsabilità che ne derivano. “La possibilità di esplorare l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale deve essere accompagnata da un’etica rigorosa, per garantire un futuro inclusivo e democratico.”

La necessità di una normativa strategica per il digitale

Alessandro Giglio Vigna, Presidente della Commissione Affari Europei della Camera dei Deputati, ha posto l’accento sulla necessità di un approccio proattivo verso la digitalizzazione. Vigna ha dichiarato che questo processo non solo supporta fasce della popolazione meno esperte, ma rappresenta una battaglia per il diritto alla digitalizzazione. Sottolineando l’importanza di una normativa e di un approccio strategico, ha messo in evidenza la necessità di trovare un equilibrio tra regole rigorose e opportunità di sviluppo.

In questo contesto, fare leva sulla tecnologia diventa essenziale per facilitare l’accesso alle informazioni e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, è altrettanto fondamentale che questa evoluzione avvenga in un quadro normativo che guidi il progresso senza vincolarlo, favorendo un utilizzo consapevole delle risorse tecnologiche.

L’incontro tra arte, cultura e tecnologia

Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente del Meet Digital Cultural Center – Fondazione Cariplo, ha messo in luce l’interesse crescente del mondo dell’arte nei confronti dell’intelligenza artificiale e della realtà virtuale. La Mattei ha parlato della necessità di orientarsi verso nuove direzioni, senza però dimenticare le radici della cultura. “La digitalizzazione è un fenomeno che permea ogni aspetto della vita, dall’arte al lavoro, e rappresenta una continua ricerca di innovazione.”

La connessione tra arte e tecnologia offre opportunità straordinarie per esplorare nuove forme espressive. Un approccio che non vede la digitalizzazione come una minaccia, ma come una risorsa preziosa, in grado di ampliare gli orizzonti creativi e di stimolare la curiosità del pubblico. Questo cambio di paradigma è fondamento di un rinnovato modello culturale che può trovare spazio anche nelle sale cinematografiche italiane, contribuendo a un’economia in evoluzione.

Innovazione continua nel panorama culturale

Carlo Rodomonti, Responsabile marketing strategico e digitale di Rai Cinema e Presidente dell’Unione Editori e Creators Digitali Anica, ha commentato come l’interesse nei confronti dell’AI e della realtà virtuale stia modificando il panorama culturale e cinematografico. Gli esercenti stanno adottando questo cambiamento come un’opportunità per innovare, sviluppando esperienze sempre più audaci e coinvolgenti per il pubblico.

La digitalizzazione nel settore cinematografico non rappresenta un semplice trend, ma un processo di trasformazione e innovazione continua. Le nuove tecnologie si integrano nei modelli economici delle sale cinematografiche, creando un sistema di produzione e fruizione che stimola la creatività e raccoglie le sfide del mondo contemporaneo. L’opportunità di sperimentare e creare nuove forme d’espressione diventa quindi una prerogativa per coloro che desiderano anticipare le future evoluzioni del settore.