Thibaut Courtois, portiere del Real Madrid e della nazionale belga, ha acceso una polemica sul fitto calendario che i calciatori si troveranno ad affrontare nei prossimi anni. Parlando ai Globe Soccer Awards a Dubai, l’atleta ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla mancanza di riposo per i giocatori e la continua crescita del numero di competizioni. Le sue parole, accompagnate da un certo sarcasmo, evidenziano un problema che coinvolge nel profondo la salute degli sportivi.
Il calendario calcistico è una questione che preoccupa molti atleti e, in particolare, Courtois ha sottolineato come la situazione sia diventata insostenibile. Tornato in campo a marzo dopo un lungo infortunio, il portiere ha ricordato il suo periodo di stop e come la mancanza di pause incida non solo sul rendimento, ma anche sulla salute a lungo termine dei calciatori.
L’atleta ha menzionato come, in un contesto in cui le partite fioccano una dopo l’altra, sia difficile mantenere un’adeguata condizione fisica. “La scusa del ‘guadagni un sacco di soldi’ deve essere fermata,” ha detto Courtois, evidenziando che le pressioni economiche non possono giustificare carichi di lavoro eccessivi. Secondo lui, un numero minore di partite potrebbe anche portare a guadagni simili senza compromettere il benessere dei giocatori.
Il suo riferimento al 2027 per le prossime vere vacanze risuona come un campanello d’allarme, segnalando la necessità di un cambiamento sostanziale nell’organizzazione degli eventi calcistici. Questo diventa particolarmente inquietante in vista dei prossimi impegni, come i Mondiali di calcio previsti nel 2026.
Il dibattito sulle tempistiche delle competizioni ha portato anche a sviluppi legali. I sindacati dei calciatori, in particolare FIFPRO, hanno avviato una causa contro le decisioni della FIFA. Queste ultime sembrano essere state adottate senza un dialogo con i diretti interessati, e ciò ha innescato un forte malcontento tra gli atleti. La gestione del calendario internazionale, specialmente in relazione all’introduzione di una Coppa del Mondo per club con 32 squadre, è vista come una minaccia al riposo e alla salute dei calciatori.
Courtois, nell’intervista, ha espresso dubbi sull’efficacia di questo ricorso legale, sostenendo che gli organi di governo del calcio tendano a ignorare le richieste dei calciatori, i quali sono ormai ridotti a numeri in un sistema di business che sembra avere la priorità su tutto. Con la pressione a cui sono sottoposti, i calciatori temono che i loro diritti e necessità vengano sacrificati in nome del profitto.
Courtois ha suggerito una riforma ispirata ad altri sport, come la lega di basket NBA, in cui vi è una pausa estiva più lunga. “Se hai due mesi di pausa in estate, puoi far riposare il tuo corpo un mese e allenarti un altro,” ha dichiarato. Secondo il portiere, una sistemazione del genere permetterebbe ai giocatori di affrontare le lunghe e intense stagioni con maggiori benefici e ridurrebbe il rischio di infortuni.
La sua idea stimola una riflessione su come si possa trovare un equilibrio tra le esigenze economiche delle società e il benessere fisico e mentale dei calciatori. Maggiore attenzione alla salute degli atleti potrebbe realmente portare a un miglioramento generale nella qualità del gioco e nel supporto a lungo termine degli sportivi.
Thibaut Courtois ha sollevato domande importanti sul futuro del calcio e sulla vita dei calciatori a livello professionale. Le parole del portiere del Real Madrid riecheggiano nel cuore della comunità calcistica e potrebbero rappresentare l’inizio di un dibattito necessario riguardante il calendario delle competizioni e il rispetto delle esigenze dei giocatori.