Test di nanotecnologie a bordo di sottomarini: scoperte e risultati iniziali

Nanotecnologie per migliorare l’ambiente subacqueo

L’ambiente subacqueo è notoriamente difficile da affrontare, ma grazie alla ricerca sulle nanotecnologie, si stanno sviluppando materiali che offrono prestazioni estreme di resistenza e affidabilità, rispettando al contempo l’ambiente. Questo è quanto afferma Sabrina Zuccalà, presidente del laboratorio internazionale di nanotecnologie “4ward360” e di “4ward Aerospace Defence”, in merito alla sua ultima ricerca.

In collaborazione con la Marina Militare, Zuccalà e il suo team hanno iniziato a studiare soluzioni per eliminare la formazione di salsedine sui periscopi del sottomarino Gazzana (S525). I primi risultati sono stati incoraggianti e hanno spinto il team a cercare soluzioni ancora più performanti. In collaborazione con il Politecnico di Torino, sono state definite procedure di test per valutare l’efficacia di questa tecnologia in laboratorio prima di applicarla in mare.

Per affrontare questa sfida, Zuccalà sottolinea l’importanza della collaborazione con “4ward Aerospace Defence”, una realtà italiana consolidata sia in patria che all’estero. Il team, composto da Zuccalà e cinque incursori della Marina Militare, si impegna a contribuire all’agenda 2030 e ai 5 domini della Difesa. L’impiego delle nanotecnologie nell’ambito marino va dal semplice prodotto idrorepellente ai nanosensori in grado di rilevare il passaggio di masse metalliche.

La sperimentazione sui periscopi, unica nel panorama internazionale, è un punto di orgoglio per l’Italia. Questo traguardo segna non solo l’inizio di una ricerca, ma anche la collaborazione tra università, ricercatori, Marina Militare e un’azienda privata per migliorare il futuro e lasciare un’eredità alle nuove generazioni.