Boris Becker: dalla prigione al mondo del tennis
L’ex campione di tennis Boris Becker ha raccontato la sua esperienza in carcere e il suo ritorno nel mondo del tennis come allenatore del danese Holger Rune. In un’intervista a L’Équipe Magazine, Becker ha condiviso il suo punto di vista sulle pressioni che i giocatori affrontano durante una partita.
Becker ha ricordato la sua prima notte in prigione, affermando che non riusciva a dormire a causa dello stress. Questa esperienza gli ha fatto capire che le lamentele dei giocatori sul cibo nella lounge o sulle condizioni di allenamento in campo non gli fanno più impressione. Secondo lui, quando si è stati in prigione, niente può più sorprendere.
Durante l’intervista, Becker ha anche parlato della sua passione per la filosofia stoica. Ha citato Marco Aurelio e il suo consigliere Epitteto come esempi di come la mente possa controllare solo ciò che accade al suo interno. Secondo Becker, comprendere lo stoicismo può aiutare a rafforzare la mente e a ottenere un potere inestimabile.
Becker ha accettato di allenare Rune perché apprezza le personalità forti nel tennis. Crede che i giocatori con carattere che esprimono le proprie emozioni siano importanti per coinvolgere il pubblico e l’arbitro. Tuttavia, ha sottolineato che è fondamentale rispettare le regole e che, se Rune non lo farà, dovrà pagare una multa, proprio come è successo a lui.
In conclusione, Boris Becker ha condiviso la sua esperienza in carcere e la sua passione per la filosofia stoica. Ora, come allenatore di Holger Rune, si impegna a guidare il giovane giocatore nel mondo del tennis, incoraggiando la sua personalità forte e il rispetto delle regole.