La stazione Termini di Roma viene confrontata a Lampedusa da Massimo Ghini, attore intervistato da AdnKronos. Ghini evidenzia il disagio che i turisti devono affrontare a causa della mancanza di taxi appena arrivati in città. Non vuole sembrare offensivo, ma Ghini paragona le due realtà per sottolineare un punto in comune: entrambe richiedono assistenza. Abitando vicino alla stazione, Ghini si lamenta della situazione e si chiede perché gli albergatori, i ristoratori e i commercianti non sollevino la loro voce. Secondo Ghini, il problema può essere risolto solo se la politica affronta seriamente la questione. Ghini ritiene che siano necessarie nuove licenze e che i taxi debbano lavorare 24 ore su 24, ma devono ricevere assistenza. Ghini ricorda che Roma dipende dal turismo e che tra due anni ci sarà il Giubileo, quindi la politica deve intervenire in modo significativo. Ghini racconta la sua esperienza personale, in cui deve andare a cena in un ristorante in una strada vicino a via del Corso e si preoccupa di come farà a tornare a casa, sperando che qualcuno lo accompagni in motorino. Ghini evidenzia che in città come Parigi, Madrid, Londra o Berlino, se alza un braccio per strada, si ferma subito un taxi. Ghini comprende che le licenze rappresentano un investimento per i tassisti, ma si chiede perché la vendita delle licenze sia privata se i taxi sono auto pubbliche.
Home Taxi Roma: Ghini critica l’utilizzo del termine “Lampedusa” per attirare i turisti