Tagli pesanti alle pensioni dei pubblici dipendenti: fino al 20% di perdita annua
Secondo la Cgil, Fp e Flc, l’articolo 33 della manovra prevede una revisione delle aliquote di rendimento previdenziali per le pensioni liquidate dal 2024, con conseguenti tagli pesanti per i futuri pensionati pubblici. Questa misura colpisce specificamente gli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps), alla Cassa per le pensioni degli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi) e alla cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori (Cpug).
Per comprendere l’impatto di questi tagli, prendiamo ad esempio una pensione di vecchiaia con decorrenza nel 2024, 35 anni di contribuzione, 67 anni di età e una retribuzione annua lorda di 30.000 euro. In questo caso, la perdita annua potrebbe arrivare a 4.432 euro, che, proiettata fino all’aspettativa di vita media, equivale a una mancata guadagno di 70.912 euro.
Per una retribuzione annua lorda di 40.000 euro, il taglio potrebbe raggiungere i 5.910 euro all’anno, con una perdita complessiva di 94.560 euro nel corso dell’aspettativa di vita media. Per una retribuzione di 50.000 euro, il taglio annuo sarebbe di 7.387 euro, con una perdita complessiva stimata in 118.192 euro.
Questi tagli rappresentano una significativa riduzione delle pensioni dei futuri pensionati pubblici, che dovranno affrontare una diminuzione fino al 20% della loro retribuzione annua. Una situazione preoccupante che richiede una seria riflessione sul futuro delle pensioni nel settore pubblico.
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