Suunto 9 Peak trionfa all’UTMBĀ® con Dauwalter e D’haene; e con gli atleti Salomon scopriamo che…
Si sa che per uno sportwatch da poco arrivato sul mercato, come nel caso di Suunto 9 Peak, non ci sia ātestā piĆ¹ attendibile ma al contempo senza possibilitĆ di errore di una gara, dove atleta e dispositivo stringono una sorta di āalleanzaā basata sullāaccuratezza di tutti i dati elaborati, da quelli āpersonaliā come cardio e ossigenazione del sangue, a quelli cosiddetti ambientali come GPS, alla garanzia della durata della batteria, allāergonomia. Se poi il ātestā fa riferimento a una delle gare trail piĆ¹ impegnative, iconiche e selettive al mondo come lāUltra Trail du Mont Blanc (UTMBĀ®) il tutto assume ancora piĆ¹ rilievo.
Ed ĆØ cosƬ che Suunto 9 Peak, l’orologio piĆ¹ sottile, potente e resistente nella storia del marchio finlandese,
che ricordiamo ha esordito a livello internazionale lo scorso maggio, alla recente edizione della UTMBĀ® ha
lasciato decisamente ātracciaā accompagnando due straordinari fuoriclasse della corsa off-road alla vittoria:
Courtney Dauwalter (USA), al suo IIĀ° successo consecutivo, e FranƧois D’haene (Francia), primo uomo a
vincere 4 edizioni.
Maggiori informazioni Suunto 9 Peak: LINK
Anche gli atleti del Team Salomon italiani al via hanno contato sulla precisione e sapevano bene che ogni minimo dettaglio e accorgimento potevano essere determinanti.
Parliamo di Martina Valmassoi, Giulio Ornati, Riccardo Montani, Riccardo Borgialli e Davide Cheraz. A loro, che hanno messo alla sbarra Suunto 9 Peak abbiamo chiesto quali funzioni e specifiche hanno fatto la differenza nella gara delle gare: la Ultra Trail du Mont Blanc.
Martina Valmassoi: āDi Suunto 9 Peak apprezzo principalmente le dimensioni, ĆØ molto piĆ¹ piccolo, e la durata della batteria. Lo stile ĆØ ancora piĆ¹ bello rispetto agli orologi precedenti, essendo molto piĆ¹ piccolo su un polso stretto come il mio, si sente subito la differenza di peso, ĆØ molto piĆ¹ leggero. Per quello che faccio di fondamentale importanza ĆØ l’importazione delle mappe da poter seguire. Durante la TDS-UTMBĀ® (in lotta per il podio fino al 100Ā° chilometro poi
ritiro per dolore al ginocchio, ndr) parte del percorso era molto impegnativo e abbiamo dovuto affrontarlo di notte. Due volte purtroppo mi sono persa ed ĆØ stato proprio grazie a Suunto 9 Peak che sono riuscita a ritrovare il percorso anche al buio: senza vedere le bandierine sono riuscita a tornare sulla traccia correttaā.
Giulio Ornati: āConfesso come Suunto 9 Peak sia l’orologio ideale per una gara impegnativa e al limite come UTMBĀ®. Durante la mia gara (in 23ore 45min 41 sec si ĆØ classificato 13Ā° assoluto, nessun altro italiano nei primi ācinquantaā, ndr) ha registrato perfettamente la mia performance nell’arco delle quasi 24h, ed ĆØ stato certamente il mio affidabile compagno di viaggio per questo mio 3Ā° UTMBĀ® di cui sono riuscito a tagliare il traguardo. Una delle funzioni che uso
maggiormente ĆØ la navigazione, la trovo sempre molto utile e di facile utilizzo se non in gara, fondamentale nella ricognizione!ā.
Riccardo Montani: āIn generale nelle gare lunghe la funzione che mi consente di avere la sicurezza e non commettere sbagli ĆØ la navigazione. Rispetto agli altri modelli Suunto 9 Peak ĆØ molto accurato nella precisione GPS. Unāaltra funzione che utilizzo molto ĆØ lāaltimetria, che mi aiuta a capire quanto manca al raggiungimento della sommitĆ e della discesa. āSwitchoā sul tempo per capire come integrare e gestire lāalimentazione e il percorso. Dopo la mia gara, CCC-UTMBĀ® (7Ā° posto, ndr), lunga 101 km e con 6.100 m D+, ho potuto constatare che anche la durata della batteria si ĆØ allungata. Sono stato in āballoā per 11 ore e 16 minuti con 10 minuti di riscaldamento e la batteria era ancora al 45% nonostante avessi tenuto la funzione GPS alla massima precisione. Mi piace molto anche perchĆ© ĆØ piĆ¹ piccolo e leggero, ĆØ quindi agile da indossare e lo si puĆ² portare al polso anche quando non ci si allena e si ĆØ in camiciaā.
Riccardo Borgialli: āNelle fasi di avvicinamento alla gara ho prestato particolare attenzione alla funzione āstress e risorseāā¦ monitorando giornalmente il livello di energia del mio corpo per potermi presentare al meglio alla gara; per far questo ho cercato di riposare bene e ho valutato la qualitĆ del sonno indossandolo comodamente anche la notte. In gara (CCC-UTMBĀ® 13Ā° posto, ndr) ho usato la funzione mappe per avere sempre sotto controllo lāaltimetria del percorso, anche se nei mesi precedenti me lo sono studiato bene, in gara, causa stanchezza ĆØ sempre meglio avere un supporto per āripassareā la lunghezza e durezza delle varie salite. Ho monitorato costantemente la frequenza cardiaca. In tutto questo trovo che la caratteristica che ho apprezzato maggiormente sia la sua leggerezza: sembra quasi di non averlo al polso! E sui 100 km vi assicuro che anche questi dettagli āpesanoā!ā.
Davide Cheraz: āHo dovuto ritirarmi purtroppo ad un certo punto perchĆ© ho iniziato ad avere problemi allo stomaco. A parte questo, ho indossato in gara il Suunto 9 Peak e ho potuto osservare che sicuramente la dimensione ridotta ĆØ unāottima novitĆ per usarlo tutti i giorni e, soprattutto, mentre corri perchĆ© senza dubbio dĆ meno fastidio. Ć un bell’orologio, superleggro e la misurazione della frequenza cardiaca ĆØ veramente molto precisa. Unāaltra qualitĆ che mi sento di segnalare ĆØ la durata della batteria, per fare gare ultra e allenamenti lunghi ĆØ importantissimo non avere il timore che lāorologio ti lasci a piediā¦ ā.
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In apertura Martina Valmassoi con il suo Suunto 9 Peak