Un recente studio condotto dall’Università di Trento ha messo in luce come i microrganismi presenti nel cavo orale possano influenzare le preferenze alimentari e le abitudini dietetiche degli adolescenti. L’indagine, che coinvolge ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 17 anni, è parte del progetto denominato “Dieta Microsens”. L’obiettivo è quello di comprendere meglio i legami tra microbioma e scelte alimentari, con la speranza di promuovere abitudini alimentari più sane e personalizzate.
Il progetto “Dieta Microsens” è guidato dalla professoressa Flavia Gasperi e dal ricercatore Leonardo Menghi, e coinvolge attivamente undici classi dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e due classi dell’Istituto Scolastico Martino Martini di Mezzolombardo. In totale, sono stati reclutati 232 adolescenti, che forniranno un campione utile per esplorare la relazione tra microrganismi orali e abitudini alimentari. Questo studio rappresenta un tentativo di decifrare in che modo la composizione del microbioma orale possa influenzare la percezione dei gusti e le scelte alimentari, elementi chiave nella formazione di una dieta sana e bilanciata.
La ricerca si basa sull’idea che i gusti e le preferenze alimentari siano influenzati non solo dalla cultura e dall’educazione, ma anche dalla biodiversità microbica della bocca. Questi elementi potrebbero determinare le inclinazioni verso specifici sapori, come il dolce o l’amaro. I dati raccolti potrebbero rivelarsi fondamentali nel progettare intervenzioni mirate per promuovere abitudini alimentari corrette già in età adolescenziale.
Le prime scoperte del progetto hanno già confermato alcune connessioni tra la percezione sensoriale e le abitudini alimentari quotidiane. I risultati indicano che gli adolescenti mostrano una marcata preferenza per le sostanze dolci, mentre si osservano avversioni verso sapori più amari o acidi. Inoltre, sono emerse nuove interazioni tra la sensibilità alle percezioni gustative e alcuni stati psicologici; per esempio, alcuni adolescenti tendono a rifiutare alimenti sconosciuti e mostrano una sensibilità accresciuta verso il gusto amaro.
Queste osservazioni suggeriscono che esiste una complessa interazione tra mente e alimentazione. Infatti, il modo in cui gli adolescenti elaborano gli stimoli gustativi potrebbe servire da ponte tra la loro psicologia e le abitudini alimentari, rendendo essenziale capire come migliorare le scelte nutrizionali attraverso un approccio personalizzato.
In una fase successiva del progetto, il team di ricerca intende approfondire ulteriormente le analisi dei dati raccolti. L’obiettivo è integrare i profili microbici e genetici degli adolescenti, avvalendosi della collaborazione con il Dipartimento CIBIO e l’Università di Trieste. Queste analisi congiunte potrebbero fornire approfondimenti cruciali sulle modalità di relazione tra microbioma orale, scelte alimentari e predisposizioni genetiche.
Questa fase mira a scoprire ulteriori correlazioni tra la composizione del microbioma e la propensione a certi comportamenti alimentari. La combinazione di dati microbiologici e genetici potrebbe rivelare informazioni preziose per capire come indirizzare gli adolescenti verso scelte alimentari più consapevoli e sane, contribuendo così alla loro crescita e sviluppo.
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