Studenti della Porto Romano incontrano Emanuele Di Porto e Tea Ranno su “un tram per la vita”

incontro all’istituto comprensivo Porto Romano con il sopravvissuto Emanuele Di Porto e la scrittrice Tea Ranno per promuovere la memoria storica tra gli studenti.
ALT: "Studenti della Porto Romano con Emanuele Di Porto e Tea Ranno durante l'incontro su 'Un tram per la vita'." ALT: "Studenti della Porto Romano con Emanuele Di Porto e Tea Ranno durante l'incontro su 'Un tram per la vita'."
studenti della porto romano incontrano emanuela di porto e tea ranno per discutere del progetto "un tram per la vita" nel 2025

Due ospiti d’eccezione all’istituto comprensivo Porto Romano

Fiumicino, 26 marzo 2025 – L’Istituto Comprensivo Porto Romano ha avuto il privilegio di ospitare, lunedì 24 marzo, due figure straordinarie: Emanuele Di Porto, sopravvissuto al rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943, e la scrittrice Tea Ranno, autrice del libro *Un tram per la vita* (Rizzoli), che racconta la sua incredibile esperienza di salvezza. Questo evento, fortemente voluto dalla dirigente scolastica, prof.ssa Lorella Iannarelli, e dalla prof.ssa Genni Fonte, è stato organizzato dalla Fondazione Anna Maria Catalano, attivamente impegnata nella promozione della memoria storica e nella formazione di cittadini consapevoli.

Una storia di coraggio e solidarietà

Nel drammatico scenario del rastrellamento del Ghetto di Roma, Emanuele, un bambino di dodici anni, assistette impotente alla cattura della madre, caricata su un camion dai soldati tedeschi. Nel suo disperato tentativo di raggiungerla, fu spinto via da lei, che con quel gesto estremo gli salvò la vita. Rifugiatosi su un tram, intraprese un viaggio avventuroso che lo condusse fino al capolinea. Qui, con il cuore in gola, rivelò al bigliettaio di essere ebreo e di essere braccato dai nazisti. In quel momento, l’autista del tram e altri passeggeri si mobilitarono per aiutarlo a nascondersi e a sopravvivere per tre giorni, fino a quando poté finalmente riabbracciare il padre. La sua storia è un potente racconto di dolore, paura, ma anche di solidarietà e coraggio.

Un’esperienza di apprendimento unica

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 200 studenti delle classi seconde e terze medie, che hanno seguito con grande attenzione e coinvolgimento le parole di Emanuele e Tea. Il presidente della Fondazione, Sergio Estivi, ha espresso il suo apprezzamento per l’interesse dimostrato dai ragazzi, sottolineando il loro comportamento educato durante l’incontro. Le numerose domande rivolte agli ospiti hanno evidenziato una lettura attenta e partecipe del libro, segno di un coinvolgimento profondo.

Il ruolo dei media e degli insegnanti

A dare ulteriore risalto all’incontro è stato il giornalista Andrea Pranovi di Radio Roma Capitale, che ha realizzato un’intervista radiofonica raccogliendo le testimonianze dei protagonisti. Le sue domande hanno messo in evidenza non solo l’emozione e l’importanza della memoria storica, ma anche il prezioso lavoro svolto dagli insegnanti, il cui impegno ha reso l’incontro un’esperienza di apprendimento unica e significativa.

Un’occasione di riflessione

A conferma della serietà con cui gli studenti hanno partecipato all’evento, molti di loro hanno chiesto dediche e si sono avvicinati per ringraziare e abbracciare Emanuele Di Porto. Questo incontro ha rappresentato un’importante occasione per riflettere su una delle pagine più buie della storia, affinché il passato non venga dimenticato e possa servire da monito per il futuro.

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