La Corte europea dei diritti umani condanna l’Italia per le condizioni inumane e degradanti in cui sono stati detenuti quattro migranti minori ghanesi nell’hotspot di Taranto nel 2017. Secondo la sentenza, il Paese dovrà risarcire ciascuno dei quattro con 6.500 euro per danni morali, oltre a 4.000 euro per le spese legali complessive. I quattro giovani, tutti nati nel 2000, erano arrivati in Italia il 22 maggio 2017 dichiarando di essere minorenni. Nonostante ciò, sono stati trasferiti nell’hotspot di Taranto, destinato solo agli adulti, dove sono rimasti per quasi due mesi fino a metà luglio, quando sono stati trasferiti in una struttura per minori dopo un intervento della Corte di Strasburgo. La Corte europea dei diritti umani ha basato la sua condanna sulle prove fornite dai quattro migranti, tra cui fotografie che mostravano il sovraffollamento dell’hotspot, progettato per ospitare 400 persone ma che al momento conteneva 1.419 persone, e le condizioni igieniche inadeguate. Il governo italiano non ha contestato questi dati, ma ha spiegato che il 22 e 26 maggio 2017 sono sbarcati due gruppi di migranti molto numerosi, tra cui 202 minori, e che questi arrivi massicci hanno reso la situazione particolarmente difficile da gestire.