Vera Squatrito, madre di Giordana Di Stefano, la giovane uccisa otto anni fa con 48 coltellate dal suo ex fidanzato Luca Priolo, ha deciso di non rimanere in silenzio. In un’intervista all’Adnkronos, ha raccontato la sua storia e ha parlato della sua lotta contro la violenza sulle donne.
Giordana era una ragazza di 20 anni con un sogno nel cuore: diventare una ballerina di flamenco. Ma la sua vita è stata spezzata da un atto di violenza inaudita. Prima di essere uccisa, aveva denunciato Priolo per stalking. Ma il processo non è mai iniziato, perché è stata assassinata proprio alla vigilia della prima udienza.
Vera Squatrito ha deciso di parlare della sua esperienza per mettere in guardia i giovani dai segnali di violenza che possono essere impercettibili. “Sono otto anni che porto Giordana con me”, dice, “e attraverso la sua storia voglio far capire a tutti che la violenza può essere riconosciuta prima che sia troppo tardi”.
La madre di Giordana ha anche commentato le parole di Elena Cecchettin, madre di Giulia Cecchettin, un’altra giovane vittima di femminicidio. Elena ha detto che i responsabili di questi atti non sono mostri, ma figli sani del patriarcato. Vera non è d’accordo: “Per me sono dei mostri. E’ vero che sono figli del patriarcato, ma ci sono figli del patriarcato che non uccidono. Qui parliamo di persone che non sono esseri umani, sono e saranno mostri”.
Vera Squatrito ha anche parlato della relazione tra Giordana e Priolo. Era una relazione tossica, caratterizzata da violenza psicologica e controllo. Priolo era molto possessivo e impediva a Giordana di avere amicizie. La madre di Giordana ha detto di aver riconosciuto i segnali di violenza, ma le istituzioni non hanno dato una giusta valutazione del rischio.
Oggi, la figlia di Giordana vive con la nonna ed è una bambina serena. Ma ha paura che il padre possa uscire dal carcere e farle del male. Vera Squatrito continua a lottare per la giustizia e per sensibilizzare le persone sulla violenza sulle donne. La sua voce è un monito per tutti, affinché si riconoscano i segnali di violenza e si agisca prima che sia troppo tardi.
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