Carlos Tavares, l’Amministratore Delegato di Stellantis, ha affrontato oggi un’importante audizione presso Montecitorio, coinvolgendo le Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato. L’incontro, durato oltre due ore e mezza, si è svolto nel contesto di un acceso dibattito sulla situazione attuale dell’industria automobilistica in Italia, contrassegnata da incertezze normative e dalla crescente competizione internazionale. Tavares ha ribadito le problematiche che l’azienda sta affrontando, come i costi elevati dell’energia e l’assenza di incentivi governativi per la transizione verso veicoli elettrici. Le sue parole pongono interrogativi cruciali riguardo il futuro del settore automobilistico italiano e la necessità di una risposta adeguata dalla politica.
Il contesto dell’audizione
L’audizione di Carlos Tavares si inserisce in un periodo critico per l’industria automobilistica europea, e in particolare italiana, dove la transizione verso l’elettrico sta creando tensioni e preoccupazioni. Tavares, appena tornato da un Consiglio di Amministrazione a Detroit, ha scelto il palcoscenico di Montecitorio per fare chiarezza sulle reali intenzioni di Stellantis in Italia e sulle sfide che il gruppo automobilistico si trova a fronteggiare. Il suo intervento è stato caratterizzato da un mix di determinazione e preoccupazione, evidenziando l’importanza della stabilità normativa e degli incentivi per un futuro sostenibile.
Nonostante i timori, Tavares ha assicurato che Stellantis non intende lasciare il mercato italiano e confermato l’impegno a sostenere la produzione nei diversi stabilimenti, inclusi quelli di Termoli. Inoltre, ha chiarito che Maserati non è destinata a essere venduta, ribadendo l’importanza del marchio nel contesto dell’identità aziendale. Tuttavia, le sue affermazioni hanno messo in evidenza le sfide che l’azienda deve affrontare e le difficoltà connesse alla competitività del mercato.
Le problematiche del settore automotive
Uno degli aspetti più critici sottolineati da Tavares è l’inevitabile aumento dei costi associati alla transizione verso veicoli elettrici. L’Ad di Stellantis ha fatto riferimento a un incremento dei costi pari al 40%, affermando che tale situazione genera una grande pressione su tutta la filiera produttiva. Questo incremento dei costi rappresenta un serio ostacolo alla vendita di veicoli elettrici a un prezzo competitivo rispetto a quelli a combustione interna. Tavares ha evidenziato come una mancanza di incentivi e sussidi renda difficile rendere l’elettrico accessibile ai consumatori, contribuendo a una stagnazione del mercato.
Inoltre, Tavares ha messo in guardia riguardo alla concorrenza che proviene dai produttori cinesi, i cui veicoli tendono a costare un 30% in meno rispetto a quelli europei. Questa situazione crea un ulteriore shock per l’industria italiana, rendendo più difficile per Stellantis mantenere la propria posizione di leadership. A ciò si aggiunge il costo dell’energia in Italia, che risulta essere il doppio rispetto a quello della Spagna, un fattore che incide significativamente sui costi di produzione e sulla competitività .
La richiesta di chiarezza alla politica
Durante l’audizione, Tavares ha insistito sull’importanza di avere regole chiare e stabili, affinché Stellantis possa pianificare e investire nel futuro. Ha chiesto ai membri della commissione di fornire risposte concrete e di collaborare per risolvere le questioni legate ai costi e alla capacità di assorbire l’aumento inevitabile dei prezzi. “I decisori siete voi” ha affermato Tavares, rivolgendo un appello diretto alla politica italiana, la quale ha ricevuto le sue dichiarazioni con critiche e domande.
Nonostante le richieste di Tavares, i rappresentanti politici non hanno risparmiato critiche nei suoi confronti, evidenziando l’esigenza di maggiore trasparenza e responsabilità da parte di Stellantis. Il clima di tensione è stato palpabile, con alcuni membri della commissione esprimere risentimento nei confronti della gestione aziendale. Tavares, consapevole delle reazioni, ha cercato di mantenere un tono di rispetto, sottolineando che le regole al centro delle problematiche attuali non sono state imposte da Stellantis, ma sono il risultato di decisioni europee.
L’audizione ha messo in luce una certa disconnessione tra le esigenze del settore automobilistico e le politiche attuali, lasciando aperte le domande su come il governo intenda supportare un’industria così cruciale per l’economia italiana.