stallo nella commissione di vigilanza sulla rai: il media freedom act continua a suscitare dibattiti e controversie nel 2025
La situazione riguardante la Rai continua a essere tesa e si aggrava ulteriormente. Oggi, la maggioranza ha respinto la mozione presentata dall’opposizione, che chiedeva l’adozione del Media Freedom Act europeo in Italia. Questo provvedimento è considerato fondamentale per garantire l’indipendenza del servizio pubblico e rappresenta un passo necessario verso una riforma della governance. Mentre l’opposizione accusa il governo di voler mantenere il controllo sulla Rai, i partiti di maggioranza rispondono che si tratta di affermazioni infondate, sostenendo di voler ripristinare il pluralismo.
Nel frattempo, la Commissione di Vigilanza si trova in una situazione di stallo, con la maggioranza che diserta le riunioni da sei mesi. La giustificazione fornita è che l’opposizione ostacola l’elezione di Simona Agnes alla presidenza della Rai. Anche l’incontro di questa sera, previsto per discutere il voto, sembra destinato a saltare per mancanza di numero legale. La maggioranza è attesa solo nella seconda parte della seduta, quando si dovrà esaminare il regolamento sulla par condicio in vista dei referendum dell’8 e 9 giugno, un atto che non può essere rinviato.
Le recenti dichiarazioni di Stefano Candiani della Lega, rilasciate a Il Foglio, hanno acceso un acceso dibattito. Candiani ha insinuato che le possibilità di avanzare con Agnes siano praticamente nulle e che il vero presidente della Rai sarebbe Antonio Marano, attualmente consigliere anziano. Questa visione sembra riscontrare consensi tra diversi esponenti a San Macuto, dove si discute di un possibile prolungamento del suo mandato.
In Aula, il capogruppo del PD in Commissione, Stefano Graziano, ha denunciato: “La maggioranza non si occupa della Rai, ma continua a occupare la Rai. Si è superata la soglia. Noi chiediamo solo l’applicazione di un regolamento europeo su libertà e pluralismo“. Dario Carotenuto, capogruppo del M5S nella bicamerale, ha aggiunto che la Rai è in crisi di credibilità e indipendenza, accusando la maggioranza di voler imporre un nome gradito a Mediaset per la presidenza.
Francesco Filini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Vigilanza, ha risposto in modo piccato: “Avete reso la Rai un’azienda al vostro servizio e non vi piace il pluralismo che stiamo riportando”. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha rincarato la dose, affermando che le accuse delle opposizioni sono solo menzogne e promettendo che i principi europei verranno recepiti dal Parlamento, con l’intenzione di eliminare la riforma voluta dal PD.
Nel pomeriggio, le opposizioni hanno convocato una conferenza stampa per ribadire le loro accuse e denunciare il silenzio dei presidenti delle Camere di fronte allo stallo della Commissione di Vigilanza, considerato un organo di garanzia. Carotenuto ha chiesto che la maggioranza riattivi la Vigilanza Rai a partire da stasera, proponendo anche un nome alternativo per la presidenza che non sia legato a un partito. Barbara Floridia, presidente della bicamerale, ha avvertito che, se l’attività non riprenderà, si rivolgerà al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.