Un tragico episodio di violenza si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri a Corato, in provincia di Bari, dove un uomo di 50 anni, Nicola Manzi, è stato ucciso in una sparatoria. L’incidente ha coinvolto anche il fratello 41enne della vittima, che attualmente è ricoverato in gravi condizioni dopo un intervento chirurgico. La situazione si è rapidamente evoluta, portando all’arresto di due giovani, uno di 22 e l’altro di 18 anni, accusati di omicidio.
L’episodio è avvenuto nel centro di Corato, attorno alle 19. I residenti della zona hanno assistito con sgomento alla scena di una sparatoria che ha trasformato un tranquillo pomeriggio in una serata di paura e preoccupazione. Nicola Manzi è stato colpito mortalmente, mentre il suo fratello ha riportato ferite gravi. Quest’ultimo è stato prontamente trasportato in un ospedale di Bari dove ha subito un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono attualmente stabili, ma la situazione rimane critica.
Le prime indagini hanno portato all’arresto di due giovani con precedenti penali, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Adesso rispondono di omicidio e porto illecito di arma comune da sparo. I carabinieri hanno effettuato il fermo e i due sono stati trasferiti nel carcere di Trani mentre proseguono le indagini sulla vicenda.
Subito dopo la sparatoria, i carabinieri della Compagnia di Molfetta hanno avviato un’indagine approfondita. Gli investigatori hanno collaborato con il Nucleo Investigativo e le Sezioni Investigazioni Scientifiche del Comando provinciale di Bari, oltre agli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Corato. Il supporto dell’impianto di videosorveglianza della Polizia locale è stato cruciale, in quanto ha permesso di identificare rapidamente tutti i soggetti coinvolti negli scontri.
Nella notte seguente all’evento, il pubblico ministero ha iniziato ad interrogare alcune persone informate dei fatti, per comprendere a fondo la dinamica della sparatoria. Le telecamere di sicurezza hanno fornito elementi utili per la ricostruzione, mentre le testimonianze raccolte sono risultate meno chiare e soddisfacenti.
La sezione scientifica dell’Arma ha condotto un sopralluogo accurato in via Nicola Salvi, il luogo della sparatoria, dove sono stati repertati numerosi bossoli di vario calibro. Tuttavia, al momento non sono state trovate le armi utilizzate, né si trovano in possesso delle persone fermate. Adesso spetterà al giudice di valutare i presupposti per il fermo e le misure cautelari.
Nelle fasi iniziali delle indagini, gli inquirenti hanno iniziato a dare uno sguardo al possibile movente dell’omicidio. Si stima che possa trattarsi di una vendetta o un regolamento di conti, ipotesi che non escludono il coinvolgimento di ambienti legati alla malavita locale. Il contesto sociale di Corato non esclude la possibilità che questioni personali o legate a affari illeciti possano aver alimentato la violenza.
Le autorità continuano a lavorare per chiarire il quadro della situazione e accertare le responsabilità di chi ha partecipato a questa inquietante vicenda. La comunità di Corato resta in attesa di notizie più definitive, mentre le indagini si intensificano nel tentativo di garantire giustizia a Nicola Manzi e alla sua famiglia.