Agenda 2030: Sfide e Ritardi verso un Mondo Migliore
L’Agenda 2030, firmata nel 2015, rappresenta un impegno globale senza precedenti per migliorare il nostro mondo. Tuttavia, secondo Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Asvis, siamo ancora molto indietro rispetto agli obiettivi stabiliti. Durante l’evento “Le nuove sfide della sostenibilità”, organizzato da Eikon Italia Società Benefit in collaborazione con il Gruppo Adnkronos, Giovannini ha sottolineato che la pandemia, la guerra, l’inflazione e l’aumento dei prezzi hanno rallentato i progressi fatti tra il 2015 e il 2018. Anche l’Europa, sebbene sia il continente più sostenibile al mondo, non sta seguendo un percorso di sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale, e l’Italia è particolarmente indietro.
Il rapporto Asvis pubblicato a metà ottobre conferma questa situazione preoccupante. Dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030, solo 8 hanno registrato miglioramenti, ma sono miglioramenti modesti. Inoltre, su 6 obiettivi si sono verificati addirittura peggioramenti rispetto al 2010, riguardanti le disuguaglianze e la tutela degli ecosistemi marini e terrestri, così come la cooperazione allo sviluppo. È quindi urgente accelerare il passo. Il governo italiano si è impegnato a settembre presso le Nazioni Unite a elaborare un Piano di accelerazione per raggiungere gli obiettivi, e l’Asvis sta spingendo il governo in questa direzione. Tuttavia, il tempo a disposizione è molto limitato.
È necessario agire immediatamente. Il rapporto Asvis offre molte raccomandazioni, come investire nella cura delle persone non autosufficienti nel settore sanitario e adottare una riforma fiscale che riduca le disuguaglianze anziché aumentarle. In ambito ambientale, il governo italiano si è impegnato a riformare i sussidi dannosi per l’ambiente nel nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede un notevole stanziamento di fondi a favore dell’ambiente. Ci sono molte azioni da intraprendere, ma bisogna agire rapidamente. Purtroppo, la legge di bilancio attuale non va in questa direzione.
Le aspettative per la Conferenza delle Parti (COP26) sul clima sono alte, ma le tensioni internazionali rendono difficile raggiungere accordi significativi. Tuttavia, l’incontro tra Xi Jinping e Joe Biden sul tema dell’accelerazione della lotta al cambiamento climatico rappresenta una buona notizia. È fondamentale che i Paesi in via di sviluppo e quelli sviluppati trovino un accordo, poiché molte promesse fatte dai Paesi sviluppati in passato non sono state mantenute. Le tensioni sono forti e non è garantito che si riesca a trovare un accordo vantaggioso per tutti.
Durante la COP26, ogni Paese dovrà aggiornare i propri impegni. Al momento, le analisi indicano che non riusciremo a limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C. Tuttavia, durante la conferenza potrebbero essere annunciati nuovi impegni da parte dei governi per raggiungere questo obiettivo. Per l’Italia, ci si aspetta un forte impegno per il fondo per il clima. In conclusione, è fondamentale agire con determinazione e rapidità per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 e creare un mondo migliore per le future generazioni.