Piazza del Campidoglio a Roma si è animata oggi con un flash mob organizzato dalla comunità ebraica per chiedere il ritorno dei bambini rapiti da Hamas. Colorati palloncini con i colori di Israele, peluches sparsi per terra e 33 “passeggini vuoti” tenuti da 33 donne hanno simboleggiato i bambini e i ragazzi, tra i 9 mesi e i 16 anni, ancora prigionieri. L’iniziativa, denominata #bringthemhomenow, si è svolta a un mese dall’attacco a Israele.
Nel frattempo, alla sinagoga di Milano, si è tenuta una serata per chiedere il ritorno degli ostaggi, con la partecipazione della senatrice a vita Liliana Segre. “E’ una serata importante – ha dichiarato Segre – ho una tristezza infinita, mi sembra di avere vissuto invano”.
A Roma, il presidente della Comunità ebraica romana, Victor Fadlun, ha invitato i presenti a pregare affinché i bambini rapiti possano tornare presto alle loro case. “Niente ci lascia più sgomenti di questi bambini che sono vittime di questa situazione. Li vogliamo a casa”, ha sottolineato Fadlun, ribadendo il diritto di tutti i bambini di essere protetti.
Durante il flash mob, sono stati scanditi i nomi dei bambini rapiti, tra cui Ohad, Amit, Erez, Yuvai, Dafna, Noam, Alma, Ruth e Shahar. Micol Anticoli, consigliera della Comunità di Roma, ha espresso la sua indignazione per l’attacco del 7 ottobre, definendolo peggio delle Torri Gemelle e dell’intifada. Ha descritto la barbarie come mai vista nemmeno dai taglia gola dell’Isis, paragonandola solo a quella perpetrata dai nazisti.
All’evento hanno preso parte anche alcuni esponenti politici e della Comunità, tra cui gli assessori comunali Ornella Segnalini e Tobia Zevi, il senatore Pd Filippo Sensi, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Noemi Di Segni.