La mia prima volta a Singapore: ho deciso di dare questo titolo al post, perché sono sicura che non sarà l’ultima!
Singapore, ha sempre suscitato in me quel fascino orientale, esotico ed un pò misterioso che tutte le mete del sudest asiatico evocano nell’immaginario collettivo.
Avendone sempre sentito parlare, sin da bambina, due anni fa ho finalmente avuto l’opportunità di visitarla, se pur solo per 24 ore.
Per apprezzarla a pieno, Singapore meriterebbe una visita di almeno 3 o 4 giorni ma sfortunatamente non ho avuto tutto questo tempo a disposizione.
Singapore è stata infatti il mio scalo di 1 giorno, per “alleggerire” la stanchezza verso la meta finale: le Filippine.
Quindi, se avete in programma un viaggio nel sud-est asiatico ed avete l’opportunità di fermarvi a Singapore per 24 ore in attesa del volo di coincidenza, beh….fatelo!
SINGAPORE: LA CITTA’ COSMOPOLITA
Singapore è una metropoli con più di 5 milioni di abitanti, ma non è caotica e non c’è tutto quel traffico che ti aspetteresti in una città di queste dimensioni. Questo grazie a una politica ecologista che tassa molto gli automobilisti e incentiva a utilizzare i mezzi pubblici.
La prima cosa che noterete, atterrati in città, sono gli enormi spazi verdi. Si perché Singapore è occupata per circa la metà del suo territorio, da più di 50 parchi e 4 riserve naturali.
Vi aspetterà una città pulita e ordinata ma con regole molto rigide: è vietato mangiare o bere in metropolitana, è vietato mangiare o portare con sè il durian (frutto esotico dal cattivo odore), è vietato masticare il chewing-gum.
Singapore è una città ricca in quanto è una delle grandi capitali finanziarie del mondo nonché modernissima, con grattaceli altissimi ed uno skyline mozzafiato.
La seconda cosa che sentirete invece è il suo clima tropicale con un’alta percentuale di umidità, un’umidità che non vi darà tregua!
QUANDO ANDARE
Come accennavo, ho avuto modo di fermarmi a Singapore per sole 24 ore nel mese di Gennaio, per riposarmi dal lungo viaggio per arrivare nelle Filippine: un’altra meta da sogno di cui vi parlerò prossimamente.
Sono stata abbastanza fortunata perché, nonostante fosse la stagione dei monsoni, dove gli acquazzoni sono frequenti io ho aperto l’ombrello solo al mio arrivo, per soli 5 minuti.
Siamo atterrati all’aeroporto di Changi, uno dei più grandi ed importanti aeroporti a livello mondiale. Un’aeroporto che da solo meriterebbe un’articolo a parte, in quanto pieno di attrazioni e organizzato perfettamente nei minimi dettagli.
Noi Italiani non abbiamo bisogno di un visto per entrare a Singapore, pertanto le pratiche di sbarco sono abbastanza veloci. Siamo atterrati per le 14.40 ora locale ed alle 15.30 eravamo già in hotel a posare i bagagli.
LA SCELTA DELL’HOTEL
C’è da anticiparvi che Singapore non è un meta turistica a buon mercato ma, con le dovute accortezze, si riescono a trovare degli ottimi affari.
La scelta dell’hotel è sempre il nodo cruciale di ogni vacanza. Scegliere la posizione migliore, l’offerta migliore crea sempre dei grandi grattacapi. E’sempre meglio scegliere di soggiornare in una zona centrale (Orchard Street, Clarke Quay, China Town, Colonial District, Little India), assicurandosi di avere una fermata della metro vicina per potersi spostare con comodità.
Io ho scelto di soggiornare al Four Seasons – The Regent Hotel, vicino ad Orchard Road, la strada più famosa di Singapore, piena di negozi, centri commerciali e ristoranti.
Avrei anche potuto scegliere un’hotel vicino Marina Bay: anche questa zona è piena di Hotel 5 stelle che spesso offrono delle tariffe molto vantaggiose.
Lasciatemi dire però che se avete la possibilità ed il budget dovete assolutamente prenotare una camera al Marina Bay Sands, solo per avere l’opportunità di entrare nella stupenda Infinity Pool, situate all’ultimo piano dell’hotel, con una vista spettacolare a 360° su tutta la città.
SINGAPORE: COSA FARE E COSA VEDERE
Al fine di non sprecare neanche un minuto del vostro tempo, il mio consiglio è di pianificare tutto prima della partenza e di non lasciare nulla al caso.
Noi siamo arrivati in hotel nel primo pomeriggio. Giusto il tempo di posare i bagagli e darci una rinfrescata ed è cominciata la nostra breve avventura a Singapore.
Quindi, forte di questa organizzazione, abbiamo preso l’ultimo bus turistico che passava vicino l’hotel e ci siamo fatti l’intera corsa. Questo ci ha permesso di avere un rapido colpo d’occhio sulle maggiori attrazioni turistiche nonché sulle distanze tra esse, per essere pronti il giorno successivo.
Questi tour durano dai 60 ai 90 minuti, a seconda del tipo di giro che fanno.
Siamo scesi al Marina Bay Sands Hotel ed abbiamo raggiunto con un breve tragitto in taxi, Gardens By the Bay, il favoloso orto botanico immerse nella città. Il giardino è enorme e meriterebbe una vista molto più appofondita.
Non avendone il tempo, abbiamo approfittato per non perdere the Garden Rapsody, il famosissimo spettacolo di luci e suoni del Supretree Groove. Lo spettacolo ha luogo alle 19.45 ed alle 20.45 ed è gratuito.
Il mio consiglio, dato che c’è molta fila, è di arrivare verso le 18.45 e cercare di vedere lo spettacolo delle 19.45 dall’OCBC Skyway, una sorta di passerella panoramica che si snoda all’altezza della “chioma” dei Supertrees e che promette uno spettacolo senza eguali. Il biglietto per la passerella costa 5$ a persona.
Una volta terminato lo spettacolo delle 19.45, ci siamo incamminati verso il Marina Bay Sands ed abbiamo ammirato, a distanza, lo spettacolo delle 20.45. Fidatevi, vale la pena vederlo anche da qui!
Famosa è la vista dello skyline dalla Marina, grattaceli dalle mille luci che si riflettono sull’acqua calma della baia.
Essere a Singapore sarà come essere contemporaneamente in qualunque luogo del mondo.
Arrivato il momento della cena, abbiamo preso un taxi per Chinatown.
Singapore è famosa per i suoi Hawker Centres, che io definisco i centri commerciali del cibo. Un agglomerato di ristoranti di ogni genere dove si può provare la migliore cucina del Sudest asiatico a prezzi bassissimi. Si può mangiare un gustoso ed autentico pasto asiatico con meno di 3 $!
Il giorno seguente è iniziato con una bella passeggiata ammirando le vetrine di Orchard Road arrivato fino all’iconico Raffle Hotel, dove ci siamo persi ammirando le splendide verande e giardini in stile coloniale e dove abbiamo sorseggiato il famoso cocktail Singapore Sling, creato nel 1915 da Ngiam Tonh Boon.
A breve distanza, continuando la nostra passeggiata, lo scenario cambia drasticamente arrivando alla coloratissima Little India.
Fate una passeggiata lungo Serangoon Road. Incontrerete numerosi negozi a gestione familiari, pieni di colori ed odori tipici dell’India e rinfrescatevi bevendo una tazza di Chai, in uno dei tanti negozi che vendono il thè.
Non lontano da Little India, si trova la famosissima Arab Street. Nonostante la vicinanza abbiamo deciso di prendere un taxi per approfittare dell’aria condizionata!
Siamo quindi passati dall’atmosfera indiana a quella arabeggiante di Arab Street, dove spicca la bellissima moschea con la cupola d’oro insieme ai numeri negozi di souvenir a buon mercato.
Passeggiando per la Marina Bay Promenade, siamo tornati ad ammirare la baia con la luce del sole: uno spettacolo!
Abbiamo poi preso l’autobus turistico (il biglietto dura 24 ore) ed abbiamo raggiunto Clarke Quay, uno dei punti più carini e caratteristici di Singapore. Anche qui un’esplosione di colori caratterizzano questo punto della città.
Il mio consiglio, se avete più giorni a diposizione, è di andare la sera in quanto ci sono tanti ristorantini ed una bella atmosfera.
Tantissime altre cose si possono fare e vedere a Singapore: 24 ore non sono certo abbastanza ma sicuramente possono dare l’idea di quanto bella e cosmopolita sia questa città.