Il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha dichiarato che l’intervista a Gennaro Sangiuliano pubblicata da Il Fatto Quotidiano è falsa. Nonostante il ministro Sangiuliano non abbia smentito l’intervista, Sgarbi ha ribadito che i rapporti tra lui e il ministro sono buoni e che non può credere a ciò che ha letto, poiché non corrisponde alla realtà. Inoltre, ha contestato il passaggio in cui il ministro afferma di tenersi alla larga da Sgarbi, sottolineando che lo ha appena inviato a Bologna per gestire l’allarme sulla Torre Garisenda.
L’opposizione ha chiesto le dimissioni di Sgarbi, ma lui ha respinto categoricamente questa possibilità. Ha affermato di aver sempre fatto il suo dovere e di non vedere motivo per dimettersi. Ha poi raccontato che un suo ex collaboratore si è introdotto nel suo computer, ha raccolto informazioni dalla sua agenda e le ha inviate via mail ai vertici del ministero, a Palazzo Chigi e alla stampa, utilizzando un account del ministero. Sgarbi ha definito questa persona un “corvo” e ha annunciato una querela alla Polizia postale, affermando di sapere chi è il responsabile.
Sgarbi ha difeso la legittimità dei soldi che ha percepito con la sua attività extra politica, affermando di aver chiesto un parere all’Anac e di non aver ricevuto obiezioni. Ha quindi respinto le indagini della Procura di Roma nei suoi confronti per un presunto mancato pagamento di un debito con l’Agenzia delle Entrate di 715mila euro, assicurando che tutto è in regola.
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha chiesto qualche giorno di tempo per approfondire la questione legata a Sgarbi. Ha dichiarato di non aver sentito Sgarbi da tre giorni e di non avergli inviato messaggi. Sangiuliano ha inoltre inviato una segnalazione all’Antitrust in seguito alla notizia secondo cui Sgarbi si sarebbe fatto pagare per partecipare a conferenze ed eventi.
Secondo fonti di governo, l’esecutivo sta valutando un approfondimento della posizione di Vittorio Sgarbi. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per un presunto mancato pagamento del critico d’arte all’Agenzia delle Entrate e l’acquisto all’asta di un quadro di Vittorio Zecchin. Entrambi i casi saranno attentamente esaminati dal governo, su indicazione della presidente del Consiglio.
In conclusione, la situazione tra Sgarbi e Sangiuliano rimane incerta, con accuse reciproche e indagini in corso. Sarà necessario attendere ulteriori sviluppi per comprendere appieno la verità dietro questa controversia.
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