L’influenza delle industrie associate a Centromarca sul tessuto economico e sociale italiano emerge con forza dai dati presentati nello studio “La Marca crea valore per l’Italia“, redatto da Althesys Strategic Consultants. Questo rapporto, illustrato al Centro Studi Americani di Roma, evidenzia come le imprese aderenti a questa associazione, operanti principalmente nei settori alimentare, beverage e chimico casa/persona, abbiano generato nel 2023 un valore economico significativo, contribuendo non solo al prodotto interno lordo , ma anche al mercato del lavoro e al sistema fiscale del Paese.
Il contributo economico delle industrie aderenti a Centromarca
Secondo lo studio, le industrie associate a Centromarca hanno generato un valore condiviso di 87,2 miliardi di euro, rappresentando il 4,2% del Pil italiano, e registrando una crescita impressionante del 19% rispetto ai 73 miliardi di euro del 2019. Questo valore non è esclusivo della fase di produzione, bensì deriva da un’ampia catena di collaborazioni con fornitori nazionali e reti distributive. L’impatto economico lungo la filiera, infatti, è tre volte superiore a quello derivante unicamente dalla produzione industriale. Questa evidenza sottolinea l’importanza delle interconnessioni tra le industrie e il mercato, che riescono a moltiplicare il valore generato.
A livello fiscale, il contributo delle industrie Centromarca si attesta a 28,7 miliardi di euro, pari al 5% delle entrate fiscali per l’anno 2023. Di questi, 12,9 miliardi provengono dall’imposta sul valore aggiunto , 12,2 miliardi da altre imposte e contributi sociali sul lavoro, e 3,5 miliardi dall’imposta sul reddito delle società . Questo evidenzia non solo il peso economico delle imprese, ma anche la loro responsabilità sociale nel sostenere la spesa pubblica.
L’impatto sul mercato del lavoro italiano
Le industrie aderenti a Centromarca esercitano un’influenza notevole sul mercato del lavoro in Italia. Ogni lavoratore occupato nelle aziende associate contribuisce a creare ulteriori 7,2 posti di lavoro, portando a un totale di circa 1 milione di persone impiegate in vari settori collegati. Questo dato corrisponde al 4,1% degli occupati a livello nazionale. La distribuzione di questi posti di lavoro si articola in vari ambiti: 738.760 nell’ambito della filiera del largo consumo, di cui 72.056 tra i fornitori, 131.522 nella produzione, 6.195 nella logistica e 528.987 nella distribuzione e vendita.
Inoltre, si segnala che le aziende associate generano 26,6 miliardi di euro in salari lordi, segnando un aumento del 17% rispetto al 2019. Questo rappresenta il 3,2% del totale dei redditi da lavoro dipendente in Italia e il 15,7% delle retribuzioni nell’industria manifatturiera. Questi indicatori non solo riflettono la solidità del settore, ma anche la sua crescita e la capacità di creare opportunità lavorative in un contesto economico in continua evoluzione.
La creazione di valore lungo la filiera
In un’analisi più dettagliata del valore creato dalle industrie associate a Centromarca, si evidenzia che l’attività produttiva genera un valore pari a 26,9 miliardi di euro. Questa cifra include 13,5 miliardi di euro di valore aggiunto, 9,1 miliardi di ricadute indotte, 4,2 miliardi di euro di Iva e donazioni ammontanti a 100 milioni di euro. La profonda interazione tra le aziende e i loro fornitori, caratterizzati dalla produzione di materie prime, agricoltura, allevamento e imballaggi, aggiunge ulteriori 13,9 miliardi di euro di valore economico.
Inoltre, 1 miliardo di euro proviene dagli operatori logistici, mentre i canali commerciali, tra cui moderna distribuzione, ingrosso e dettaglio tradizionale, contribuiscono significativamente con 45,4 miliardi di euro. Alessandro Marangoni, CEO di Althesys, sottolinea la rilevanza della base produttiva nazionale, la quale non solo supporta i fornitori, ma è fondamentale per la commercializzazione dei prodotti al pubblico. Questa struttura complessa ha mostrato la sua resilienza, specialmente durante il periodo di lockdown del 2020, sostenendo l’economia nazionale e garantendo la disponibilità dei beni ai cittadini.
Il dibattito e gli interventi istituzionali
L’incontro per la presentazione dei dati ha visto l’apertura da parte di Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, coordinatore della Politica economica e della Programmazione degli investimenti pubblici. La discussione si è sviluppata attorno alle evidenze emerse dallo studio, culminando in una tavola rotonda moderata da Giuseppe De Filippi, vicedirettore di Tg5. Durante il dibattito sono intervenuti diversi esperti del settore, tra cui Alessandro Cattaneo della Commissione Politiche Ue della Camera, Antonio Misiani, vicepresidente della Commissione Bilancio al Senato, Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, e Giulia Pastorella della Commissione Trasporti della Camera.
Questo confronto ha rappresentato un’importante opportunità per approfondire le ricadute dello studio, valutando l’impatto delle politiche adottate nel settore industriale e la direzione futura, evidenziando come le industrie associate a Centromarca siano un asset importante per il rilancio dell’economia italiana.