Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, fa il suo ingresso nel mondo del cinema per un progetto speciale di Telethon. Il cortometraggio, intitolato “Una giornata pazzesca”, è diretto da Francesca Archibugi e racconta una storia toccante che si intreccia con tematiche di grande attualità come la lotta contro le malattie rare. In questo corto, Mattarella interpreta se stesso, abbracciando il ruolo di interlocutore per una giovane protagonista i cui sogni e aspirazioni offrono una speranza tangibile a chi vive con disabilità .
La trama del cortometraggio
Il corto narra la vita di Maria Vittoria, una bambina di dieci anni, soprannominata Mavi, colpita da SMA, ovvero atrofia muscolare spinale. Questa malattia neurologica porta a una progressiva degenerazione dei motoneuroni, le cellule nervose responsabili delle azioni motorie. La storia di Mavi si sviluppa attorno al suo desiderio di diventare giornalista, un sogno che sembra lontano dalla sua realtà , considerando le sfide quotidiane che affronta a causa della sua condizione.
Il racconto si svolge in un contesto realistico, mostrando come la bimba, pur combattendo le sue difficoltà , riesca a realizzare il suo sogno di incontrare e intervistare il Presidente Mattarella. Questo incontro diventa simbolico, poiché rappresenta non solo la realizzazione di un desiderio, ma anche un messaggio di speranza e resilienza. L’interpretazione di Mattarella appare autentica e coinvolgente, tornando a rispecchiare l’umanità e l’empatia che caratterizzano la sua figura pubblica.
Il messaggio di Telethon e la sensibilizzazione sulle malattie rare
Telethon, un’organizzazione dedicata alla ricerca sulle malattie genetiche rare, ha sempre avuto un forte impegno verso la sensibilizzazione e il sostegno alle famiglie colpite da queste condizioni. Attraverso l’arte cinematografica, il cortometraggio mira a portare alla luce le storie delle persone che vivono con malattie rare, facendo emergere le emozioni e le esperienze che spesso rimangono nell’ombra. “Una giornata pazzesca” congiunge l’arte alla scienza, cercando di avvicinare il pubblico alla comprensione e al sostegno della ricerca scientifica.
L’opera di Archibugi non è solo un film, ma un invito a riflettere sulla vita delle persone affette da malattie rare, per incoraggiare un cambiamento positivo nella percezione sociale di tali condizioni. La storia di Mavi è potente e d’impatto, riuscendo a catturare il cuore dello spettatore e a fargli comprendere le sfide che molto spesso si affrontano a causa di malattie poco conosciute. La narrazione è semplice ma profonda, capace di generare un’onda di solidarietà e consapevolezza.
L’emozione dietro le quinte
Francesca Archibugi, alla direzione del cortometraggio, ha condiviso la sua esperienza durante le riprese, definendo il progetto carico di emozioni, più di quanto una grande produzione possa offrire. La possibilità di lavorare al Quirinale e dirigere Mattarella ha lasciato un’impronta indelebile nella sua carriera. Archibugi ha raccontato di come il Presidente abbia interagito con Mavi, mostrando un lato umano e gentile, che va oltre il ruolo istituzionale.
Questa interazione ha creato un’atmosfera di amicizia e complicità , trasformando ogni ciak in un momento di scambio autentico. Mattarella ha dimostrato di avere una particolare attenzione per la piccola protagonista, ponendo domande su come fosse andata la ripresa, dimostrando così empatia e disponibilità . Questo approccio ha reso il cortometraggio non solo un’opera cinematografica, ma anche una raccolta di momenti significativi che rimarranno impressi nei cuori di chi partecipa e di chi guarda.
“Una giornata pazzesca” non è un’opera fine a se stessa; è un ponte tra il mondo della politica e quello sociale, un gesto di vicinanza verso le persone che vivono in condizioni di difficoltà , il che rende questa iniziativa di Telethon estremamente rilevante e significativa nel panorama attuale.