Francesca Pascale assolta dal tribunale di Lecco: non ha diffamato Matteo Salvini. Il caso risale al 21 gennaio 2021, quando Pascale pubblicò su Instagram un tweet attribuito al leader della Lega, in cui si parlava in maniera offensiva di meridionali e africani. Pascale aggiunse un commento ironico, dichiarando che avrebbe votato per Paperino.
Salvini querelò Pascale e l’accusa era di diffamazione. Gli avvocati della donna sostennero che il post fosse stato condiviso in buona fede, pensando che fosse effettivamente di Salvini e invocando il diritto alla critica politica.
Il legale di Salvini chiese invece che fosse riconosciuta una responsabilità per quelle parole. Pascale propose un accordo che però fu rifiutato dalla controparte.
Il pm chiese per l’ex compagna di Berlusconi una multa di 2.500 euro. Ma oggi, il 26 settembre, il tribunale ha deciso di assolvere Pascale. La giudice Martina Beggio ha stabilito che non è stata commessa alcuna diffamazione.
Ora resta da vedere se Salvini deciderà di fare appello o se lascerà cadere la questione. La decisione del tribunale rappresenta comunque una vittoria per Pascale e un punto a suo favore nella causa legale contro il leader leghista.
Rimangono aperti i dibattiti sul ruolo dei social media e della libertà di espressione, soprattutto in ambito politico. La sentenza del tribunale di Lecco potrebbe avere delle implicazioni importanti in questo senso.
In ogni caso, la vicenda giudiziaria di Francesca Pascale sembra essere giunta a una conclusione, con il suo assoluzione e la fine delle accuse di diffamazione nei confronti di Salvini.