Per contrastare il precariato e i problemi della scuola italiana, l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina sostiene la necessità di una politica di ampio respiro e di una seria programmazione. Azzolina critica il mancato calcolo del reale fabbisogno di insegnanti nel corso degli anni e sottolinea l’importanza di organizzare concorsi regolari, come avviene in Francia ogni due anni, senza modificare le regole a seconda dei governi. Sulle classi sovraffollate, Azzolina considera la situazione un grande problema, soprattutto per gli studenti delle superiori. La dispersione scolastica, secondo l’ex ministra, si nota particolarmente durante il passaggio dalle medie alle superiori, dove il sovraffollamento è più elevato. Azzolina evidenzia che, considerando la denatalità, si prevede una perdita di oltre un milione di studenti nei prossimi anni. Pertanto, se il numero degli insegnanti rimanesse invariato e i costi non subissero variazioni, la questione si risolverebbe. Riguardo all’autonomia differenziata, Azzolina si dichiara fermamente contraria, evidenziando le profonde disparità tra il Nord e il Sud del paese e temendo che l’autonomia differenziata possa accentuare queste distanze. Azzolina esprime la speranza che, con la pandemia da COVID-19, si sia imparato qualcosa, poiché lasciare troppo spazio alle regioni porta a decisioni autonome che non dovrebbero mai riguardare il servizio pubblico essenziale rappresentato dalla scuola.