I sociologi chiamano questo fenomeno la “trappola della povertà”, mentre i politici si riferiscono alle “fasce più deboli”. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo sta lavorando intensamente a una riforma delle tasse, ma ammette che sarà costosa e che non ci sono risorse quest’anno e probabilmente nemmeno il prossimo a causa del rallentamento dell’economia. Nonostante l’Italia possa evitare una recessione, c’è comunque una brusca frenata, con una previsione di crescita dell’0,8% nel 2023 (che potrebbe essere un’ipotesi ottimistica). È quindi essenziale dare priorità alle fasce più deboli, come sostiene il rappresentante fiscale di Fratelli d’Italia. Queste fasce sono le più colpite dall’inflazione e i buoni benzina non sono sufficienti a compensare la diminuzione del reddito disponibile. Il ministro Giancarlo Giorgetti, che si è emozionato ascoltando i suoni incantatori di Pontida, una volta tornato in ufficio guarda con preoccupazione i conti e si chiede come restringere la spesa, ma con la priorità di proteggere le fasce più deboli. E questi sono solo due esempi di ministri che si trovano in difficoltà di fronte alla prossima legge di bilancio.
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