Scoperto un raro sistema stellare con sei esopianeti intatti da oltre un miliardo di anni
Il telescopio spaziale Cheops dell’Esa ha rivelato un sistema stellare straordinario, all’interno del quale sei esopianeti sono rimasti intatti da oltre un miliardo di anni. Questa scoperta è stata definita “particolarmente preziosa” dall’Agenzia Spaziale Europea, in quanto la configurazione orbitale dei pianeti dimostra che il sistema è rimasto sostanzialmente invariato dalla sua formazione. Il telescopio Cheops, lanciato nel dicembre 2019, è stato progettato per studiare i pianeti extrasolari utilizzando il metodo del transito.
I sei pianeti orbitano attorno alla stella HD110067, situata a circa 100 anni luce di distanza nella costellazione della Chioma di Berenice. Già nel 2020, il satellite Tess della Nasa aveva rilevato cali nella luminosità della stella, indicando che i pianeti stavano transitando di fronte ad essa. Il telescopio Cheops, progettato e costruito in Italia da Leonardo, ha contribuito a fornire dati cruciali per comprendere questo misterioso sistema di esopianeti. Il team italiano ha curato la realizzazione del sistema ottico del telescopio, basato su specchi asferici, e dell’ottica di collimazione sul piano focale.
Un’analisi preliminare del sistema aveva inizialmente rivelato due possibili pianeti, ma successivamente il satellite Tess ha osservato nuovamente la stella e l’analisi dei dati ha escluso l’interpretazione originale, presentando invece due nuove possibili scoperte. Gli scienziati hanno quindi utilizzato il telescopio Cheops per cercare segnali tra tutti i periodi potenziali dei pianeti. Questo sforzo ha confermato la presenza di un terzo pianeta nel sistema e ha permesso di scoprire gli altri tre pianeti. La configurazione orbitale dei pianeti ha rivelato che sono in risonanza, con periodi orbitali che sono multipli l’uno dell’altro.
I sistemi orbitalmente risonanti sono estremamente importanti per gli astronomi, in quanto forniscono informazioni sulla formazione e l’evoluzione dei sistemi planetari. Tuttavia, sono anche molto rari, con solo circa l’1% di tutti i sistemi che rimangono in risonanza. Il sistema HD110067 è quindi considerato speciale e merita ulteriori studi. Questa scoperta ha reso Cheops un telescopio spaziale straordinario, che ha già contribuito a rendere ordinarie scoperte eccezionali. Il sistema HD110067 è il secondo sistema risonante di sei pianeti scoperto da Cheops in soli tre anni di attività.
I pianeti di questo sistema sono di dimensioni inferiori a Nettuno e hanno probabilmente atmosfere estese, il che li rende candidati ideali per lo studio della composizione delle loro atmosfere utilizzando il telescopio spaziale James Webb della Nasa/Esa/Csa e i futuri telescopi Ariel e Platone dell’Esa. Questi studi potrebbero fornire importanti informazioni sulla formazione e l’evoluzione dei sistemi planetari, aprendo nuove prospettive per la ricerca astronomica. La scoperta del sistema HD110067 dimostra ancora una volta l’importanza delle missioni spaziali nel fornire nuove conoscenze sull’universo che ci circonda.
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