Un team di sommozzatori dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico ha recentemente fatto una scoperta sorprendente a Capri. Mentre stavano svolgendo un servizio per contrastare la pesca illegale, gli operatori hanno fotografato alcuni reperti storici. Immersi nelle acque antistanti la Grotta Azzurra, hanno trovato un’ancora di pietra a una profondità di circa 35 metri. All’interno della grotta, a circa 20 metri di profondità, hanno anche rilevato un pezzo dell’orlo di un antico contenitore in ceramica risalente all’epoca romana.
Inoltre, durante un’altra immersione presso la Grotta Bianca, hanno trovato delle pietre di ossidiana a circa 30 metri di profondità. Questi reperti sono stati identificati come appartenenti al carico di un relitto di epoca neolitica. Interessante notare che tutti i reperti sono stati lasciati nella posizione in cui sono stati trovati, per preservare l’integrità del sito.
Questa scoperta ha suscitato grande interesse tra gli storici e gli appassionati di archeologia. I reperti fotografati offrono un’importante testimonianza dell’antica storia di Capri e delle attività umane che si sono svolte in queste acque. In particolare, l’ancora litica e l’orlo del dolium romano possono fornire indizi preziosi sui metodi di navigazione e sulle pratiche commerciali dell’epoca.
Inoltre, le pietre di ossidiana rappresentano un intrigante mistero sulla presenza di antichi commerci marittimi nell’area. Questo ritrovamento potrebbe aprire nuove prospettive sulla comprensione delle rotte commerciali dell’epoca neolitica e del ruolo di Capri in tali scambi.
Gli esperti stanno attualmente studiando i reperti fotografati per ottenere ulteriori informazioni sulla loro origine e significato. Questa scoperta sottolinea l’importanza di preservare e proteggere il patrimonio storico sottomarino di Capri.