Alberto Anile svela le scoperte nel libro “Orson Welles in Italia”
Nel libro “Orson Welles in Italia”, edito da La nave di Teseo e in libreria dal 13 ottobre, Alberto Anile rivela la scoperta di due sceneggiature inedite di Orson Welles. I copioni, intitolati “Salomè” e “Masquerade”, risalgono ai primi anni Cinquanta, probabilmente al 1951, quando Welles viveva in Italia e stava completando le riprese di “Otello”.
“Salomè” e “Masquerade”: due progetti cinematografici mai realizzati
Il primo copione, “Salomè”, riprende il personaggio biblico della figlia di Erodiade e si intreccia con i dialoghi tra Ponzio Pilato e sua moglie Procula durante la Passione di Cristo. Il secondo, “Masquerade”, è una trasposizione dell’opera di Luigi Pirandello, “Enrico IV”, e racconta la storia di un americano pazzo che governa su un reame immaginario.
Le sceneggiature dimenticate
Nonostante i tentativi di Welles di portare i due progetti cinematografici sul grande schermo, nessuno dei due riuscì ad arrivare al set. Il dattiloscritto di “Salomè” è stato ritrovato tra le carte di Peppino Amato, produttore di “Don Camillo” e “La dolce vita”, mentre la copia di “Masquerade” è stata conservata da Emiliano Campagnola, regista e attore romano.
La creatività di Orson Welles
Alberto Anile, conservatore della Cineteca Nazionale e esperto di Orson Welles, sottolinea la fertilità e la varietà della creatività del regista americano. Le due sceneggiature ritrovate sono una testimonianza di ciò, ma anche della scarsa considerazione che il genio di Welles riceveva dai produttori italiani.
Tentativi di realizzazione dei film
Welles contattò Gisella Sofio per il ruolo femminile principale in “Masquerade” e fece numerosi provini, in Italia e all’estero, per il ruolo di Salomè. Tuttavia, nessuno dei due progetti riuscì ad essere realizzato e sono rimasti dimenticati fino ad oggi.
Un’importante scoperta nel mondo del cinema
La scoperta di queste due sceneggiature inedite di Orson Welles rappresenta un importante contributo alla conoscenza e alla comprensione del suo lavoro nel mondo del cinema. Il libro di Alberto Anile offre un’opportunità unica per esplorare il genio creativo di Welles e il suo rapporto con l’Italia.