Scoperta truffa Bonus Cultura: Ampia diffusione in Italia di frodi che coinvolgono persone e fatti

Scoperto dai carabinieri un traffico di merce rubata dall'Italia verso l'Algeria. I militari della compagnia Roma Centro stanno eseguendo tra Roma, Tivoli e Montesilvano (PE) un ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 10 indagati (7 in carcere, e 3 con obbligo di presentazione alla P.G.), ritenuti responsabili di furto, rapina, ricettazione, riciclaggio internazionale e favoreggiamento della prostituzione, 6 febbraio 2019. Le indagini hanno permesso di individuare un gruppo di transessuali che si prostituivano e commettevano rapine e furti ai danni di clienti o passanti, spesso clienti di discoteche. A quanto accertato la prostituzione era un mezzo per commettere i reati perché le vittime, per la paura di venire scoperti difficilmente avrebbero sporto denuncia. Venivano poi organizzati viaggi periodici in aereo per il trasporto in Algeria di ingenti carichi di merce elettronica (tablet, cellulari, computer) che veniva "sbloccata" per essere reimmessa nel mercato. ANSA/ CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Scoperta truffa al Bonus Cultura: 620 casi in tutta Italia

Le identità di giovani appena maggiorenni sono state sfruttate da truffatori che si sono fatti passare per impiegati degli Uffici Anagrafe comunali. Questi individui si sono presentati come “facilitatori” per la procedura del Bonus Cultura, ma in realtà hanno utilizzato i dati dei ragazzi per accedere abusivamente alla APP18 e creare falsi voucher d’acquisto. L’operazione è stata scoperta grazie a un’inchiesta condotta dalla Procura di Trieste, in collaborazione con i Carabinieri.

La truffa ha coinvolto un totale di 620 casi in tutta Italia, ma purtroppo il numero continua ad aumentare. I truffatori hanno agito in modo ingegnoso, attivando uno SPID con le vere generalità dei giovani, ma utilizzando un provider diverso da quello del servizio Spid attivato dai ragazzi stessi. In questo modo, sono riusciti a effettuare acquisti da ditte compiacenti, causando un danno complessivo di circa 300 mila euro.

Le indagini sono ancora in corso per individuare i responsabili di questa frode. Nel frattempo, è importante che i giovani siano consapevoli di questa truffa e prestino attenzione a eventuali richieste sospette. È fondamentale verificare sempre l’identità delle persone che richiedono informazioni personali e non condividere mai dati sensibili con sconosciuti.

Le autorità competenti stanno lavorando per migliorare la sicurezza del sistema e prevenire futuri episodi di questo genere. Nel frattempo, è consigliabile che i giovani mantengano un atteggiamento di prudenza e segnalino eventuali casi sospetti alle forze dell’ordine.

La truffa al Bonus Cultura rappresenta un grave problema che danneggia non solo i giovani, ma anche il sistema nel suo complesso. È importante che tutti si impegnino a contrastare queste frodi, adottando misure di sicurezza adeguate e diffondendo informazioni utili per prevenire ulteriori episodi simili. Solo così sarà possibile garantire la tutela dei diritti dei giovani e la corretta gestione di programmi come il Bonus Cultura, che hanno l’obiettivo di promuovere la cultura e l’istruzione tra i giovani italiani.