Un Apollo giovinetto ritrovato nel santuario di San Casciano
Un’importante scoperta è stata fatta nel santuario di San Casciano, dove è stato ritrovato un Apollo giovinetto impegnato a cacciare una lucertola. La statua, alta quasi due metri, è una copia in marmo di un originale in bronzo del greco Prassitele. Questo ritrovamento straordinario, accompagnato da un donario in pietra con un’iscrizione bilingue e da numerosi oggetti in bronzo, terracotta e cristallo, offre interessanti dettagli sulla vita quotidiana del santuario. Secondo il prof. Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena, lo scavo di San Casciano continua a stupire, poiché non solo sono stati trovati bronzi dedicati alle divinità salutifere, ma anche statue in marmo di pregio, alcune delle quali repliche di originali greci. Questo dimostra la presenza di persone di diversi ceti sociali che frequentavano il santuario.
La scoperta di un tempio nel santuario di San Casciano
Lo scavo nel santuario di San Casciano ha rivelato che l’edificio sacro inizialmente considerato piccolo si è rivelato essere un vero e proprio tempio. Il tempio presenta un portico con quattro colonne e una grande vasca coperta da un podio ornato da grandi statue, tra cui potrebbe esserci quella del giovane Apollo. Questo tempio rappresenta un gioiello di architettura monumentale e ingegneria idraulica, costruito sopra a un sacello etrusco più antico. I romani, per rendere il tempio più stabile, hanno modificato leggermente l’orientamento e hanno ingrandito e reso più sfarzosa la vasca delle offerte. Questo dimostra il valore sacro che veniva attribuito all’acqua calda della sorgente, considerata una divinità che sgorgava dalla terra e aveva la sua dimora in questo tempio.
Un Apollo in pezzi e il significato del tempio di San Casciano
Purtroppo, l’Apollo ritrovato nel santuario di San Casciano è ridotto in pezzi e alcune parti, come le braccia e la testa, devono ancora essere trovate. Secondo l’archeologo Emanuele Mariotti, questa statua è stata volutamente rotta e gettata nella vasca al momento della chiusura definitiva del sito nel V secolo dopo Cristo. Non è chiaro se ciò sia stato fatto come atto rituale pagano di protezione o come volontà iconoclasta dei cristiani. Nonostante sia frammentato, l’Apollo di San Casciano ha un grande interesse scientifico. La statua di Prassitele, di cui l’originale è conservato a Cleveland, ha diverse copie romane in marmo esposte nei musei di tutto il mondo, ma nessuna di esse è legata a un contesto specifico. Tuttavia, nel tempio di San Casciano potrebbe emergere un legame tra Apollo e la medicina, considerando che la lucertola era associata alle cure oftalmiche e che sono stati trovati esemplari di lucertole in bronzo nella vasca. Apollo potrebbe quindi aver svolto un ruolo importante in questo tempio toscano, dove gli antichi venivano a curarsi e ad omaggiare la divinità dell’acqua per la sua connessione con la medicina e la salute.