Scomparsa a Firenze: Perù acconsente a rogatoria per interrogare parenti – Ultime novità

Le autorità giudiziarie peruviane hanno acconsentito alla richiesta di assistenza legale presentata dalla Procura di Firenze riguardante l’indagine su Mia Kataleya Chiclo Alvarez, una bambina peruviana di 5 anni scomparsa dall’ex hotel Astor a Firenze il 10 giugno scorso.

I pubblici ministeri Luca Tescaroli, Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, incaricati del caso che ipotizza un rapimento a scopo di estorsione, si preparano ad ascoltare 14 cittadini peruviani in videoconferenza. Questi individui, parenti e amici dei genitori di Kata, si trovano attualmente in Perù e potrebbero fornire informazioni rilevanti sull’intera vicenda.

La richiesta di assistenza legale avanzata dalla Procura di Firenze mira in particolare ad ascoltare uno zio paterno di Kata attualmente detenuto in un carcere di Lima e un altro cittadino peruviano che si trova nello stesso carcere. Quest’ultimo è coinvolto in una vicenda di droga risalente al maggio 2022 a Firenze. I magistrati intendono verificare l’ipotesi che la bambina possa essere stata rapita per errore, come sostenuto dal padre della piccola.

Nel corso dell’indagine sulla vicenda di droga, è stata effettuata una perquisizione in una casa a Firenze dove viveva anche una donna, madre di una bambina della stessa età di Kataleya. Successivamente, madre e figlia si sono trasferite nell’ex hotel Astor occupato. Si ipotizza che Kata possa essere stata scambiata per quella bambina e che il rapimento sia stato perpetrato come vendetta legata alla vicenda di droga.

La principale ipotesi degli inquirenti è che Kata sia stata vittima di un rapimento a scopo di estorsione, derivante dai conflitti che si sono verificati durante l’occupazione dell’ex hotel. Alcuni familiari stretti della bambina sono stati coinvolti in questi crimini e sono stati arrestati. Tra le varie ipotesi, si considera anche una ritorsione per il racket degli alloggi nell’ex albergo, che ha portato all’arresto dello zio materno di Kata nel mese di agosto. Non si può ancora escludere del tutto la pista della pedofilia nell’inchiesta.

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