Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso la sua indignazione nei confronti dello sciopero di otto ore che ha colpito le ferrovie italiane, causando disagi soprattutto ai pendolari. Secondo Salvini, nelle stazioni italiane si sono verificate “scene indegne e inaccettabili” con ritardi, treni cancellati e lunghe code di cittadini esasperati. Il ministro ha definito questa situazione “intollerabile” e ha dichiarato la sua intenzione di fare tutto il possibile per evitare che simili episodi si ripetano in futuro, auspicando che i sindacati evitino iniziative irragionevoli.
Proteste anche oggi, 1° dicembre
Lo sciopero di giovedì, che si è svolto dalle 9 alle 17, è stato proclamato dai sindacati per protestare contro la mancanza di sicurezza sul lavoro, dopo l’incidente in Calabria. Questo ha coinvolto principalmente i treni regionali, mentre l’Alta velocità ha registrato principalmente ritardi, anche superiori ai 60 minuti. Le proteste continuano anche oggi, 1° dicembre, e le Ferrovie dello Stato hanno confermato la lista dei treni garantiti.
Adesione altissima con punte del 100%
I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal hanno dichiarato che c’è stata un’adesione altissima allo sciopero, con punte fino al 100% dei dipendenti delle aziende ferroviarie italiane. Questo dimostra che la categoria non è più disposta a mettere a rischio la propria vita a causa della mancanza di adeguamenti e modernizzazione delle infrastrutture ferroviarie e stradali. I sindacati si scusano con le persone che hanno subito disagi a causa dello sciopero.
Le tratte più colpite
Nel dettaglio, tutti i treni regionali in partenza da Genova sono stati fermati. Sono state registrate diverse soppressioni di treni, soprattutto regionali, in partenza da Roma, Bologna, Palermo e Reggio Calabria. La linea 2 della metropolitana di Napoli è stata chiusa, con ritardi e cancellazioni per i treni regionali. Sono stati soppressi tutti i treni, inclusi quelli intercity, sulla dorsale adriatica, e molte cancellazioni sono state registrate anche sulla dorsale tirrenica. I sindacati spiegano che l’adesione allo sciopero è stata alta nella manutenzione Rfi, fino all’80%, e nella Trenitalia, fino al 100% in alcune regioni come il Piemonte.
Il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo, ha sostenuto che lo sciopero è giustificato a seguito dell’ennesimo incidente ferroviario in Calabria. Ha denunciato che quanto accaduto non è dovuto a pura fatalità, ma è il risultato delle condizioni disastrose delle ferrovie italiane, in particolare nel Mezzogiorno, dove gli standard di sicurezza sono ridotti al minimo, con linee antiquate a binario unico e senza elettrificazione.